L’“Obamacare” viola la libertà religiosa, quindi i diritti umani fondamentali. Nei giorni scorsi lo Speaker John Boehner si è espresso contro il mandato dell’Amministrazione Obama che costringerà tutte le assicurazioni e le strutture ospedaliere a prevedere la copertura di prestazioni abortive, anticoncezionali e sterilizzazioni, comprese quelle gestite da organizzazioni cattoliche e di altre fedi che si oppongono a tali servizi come una violazione delle loro credenze di base.

Boehner ha dichiarato: “Gli americani di ogni fede e convinzione politica sono mobilitati nella opposizione a una norma proposta dall’Amministrazione Obama, che costituisce un attacco inequivocabile alla libertà religiosa nel nostro Paese. Questa norma richiede alle istituzioni basate sulla fede – comprese caritative cattoliche, scuole, università e ospedali – di fornire l’assicurazione sanitaria su servizi che considerano immorali. Tali servizi comprendono la sterilizzazione, i farmaci e i dispositivi induttori dell’aborto e la contraccezione”. “Se il Presidente non revoca l’attacco del Ministero della salute alla libertà religiosa, dovrà farlo il Congresso, agendo in nome del popolo americano e della Costituzione che abbiamo giurato di sostenere e difendere”.

Il processo inizierà sotto l’aspetto legislativo con la discussione della proposta di Jeff Fortenberry, che nei mesi scorsi aveva presentato la legislazione di tutela coscienza (H.R. 1179), chiedendo all’Amministrazione di recedere dal mandato. Il senatore Marco Rubio ha introdotto una legge simile al Senato. Il Rappresentante Steve Scalise ha inviato una lettera di 154 deputati al Segretario alla Salute e Servizi Umani, Kathleen Sebelius, dichiarando: “Invitiamo l’Amministrazione Obama a revocare questo offensivo mandato, al fine di consentire ai datori di lavoro che si oppongono alla copertura obbligatoria di farmaci induttori dell’aborto e di altri contraccettivi, di chiedere un’esenzione che rispetti i propri diritti religiosi”.

I vescovi cattolici hanno montato una forte opposizione alla decisione di Obama. “Mai prima d’ora il governo federale aveva cercato di costringere singoli e organizzazioni all’acquisto di prodotti che violano la loro coscienza. Questo non dovrebbe accadere in un Paese dove il libero esercizio della religione è al primo posto nel Bill of Rights”, ha detto l’Arcivescovo Timothy Dolan di New York, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti.

Ovviamente la decisione dell’Amministrazione Usa non è indifferente alle ragioni delle lobbies farmaceutiche e pro aborto. Infatti, la Ong internazionale per l’aborto Women Deliver metterà a punto strategie sulla riproduzione nel prossimo incontro “Health Pro-abortion”. Women Deliver ospiterà, solo su invito (alla faccia della trasparenza) responsabili regionali e internazionali per mettere a punto una strategia planetaria sulla salute materna e riproduttiva, compreso l’aborto. Si sono anche impegnati a lavorare insieme attraverso coalizioni, gruppi parlamentari e reti regionali “per garantire che i governi verifichino e rimuovano leggi e pratiche che ancora limitano l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, aborto compreso”.

In conclusione, come abbiamo dimostrato nella buona battaglia (vinta) al Consiglio di Europa un anno fa, violare il diritto all’obiezione di coscienza è una questione non direttamente legata alla fede o alla appartenenza religiosa. Siamo di fronte a un’esplicita violazione di diritti umani fondamentali e di convenzioni internazionali, oltreché della tradizione profonda degli Stati Uniti d’America. Coloro che vogliono leggere in profondità il successo del mio amico Rick Santorum, invece di etichettarlo come ultraconservatore, dovrebbero considerare questo importante elemento: Rick interpreta questa ribellione profonda e insopprimibile nel popolo americano, verso chiunque violi i diritti umani e la libertà religiosa. George Washington avrebbe molto da insegnare a Obama.