A seguito della legge belga che allarga l’eutanasia ai bimbi e la cui applicazione, nella versione precedente e più restrittiva, sta rivelando quale baratro si sia aperto per la vita di disabili ed anziani, anche in Francia da mesi si è aperto il dibattito sulla revisione della Legge Leonetti, testo che chiude all’accanimento terapeutico, vieta l’eutanasia e promuove le cure palliative.
Il casus usato ad arte, come fu quello di Eluana in Italia (i cui contorni sono tutt’altro che chiariti), è quello di Lambert.
Infatti in Francia non si chiude la battaglia giudiziaria sul caso Lambert, l’uomo in stato vegetativo per il quale il Consiglio di Stato d’Oltralpe ha chiesto l’interruzione di alimentazione e idratazione artificiali. La Corte europea dei diritti dell’uomo aveva chiesto poco prima, con procedura urgente, di interrompere l’esecuzione del provvedimento e di continuare a mantenere in vita l’infermiere trentottenne che dal 2008, dopo un incidente di moto, è in una condizione non reversibile, secondo le perizie mediche. La Corte europea – interpellata dai genitori dell’uomo in contrasto con la moglie che invece, con altri parenti, si batte per l’interruzione dei trattamenti – dopo la decisione dei massimi giudici amministrativi, ha chiesto la «sospensione della sentenza per la durata della procedura avviata davanti alla Corte», si legge in una lettera indirizzata al Governo francese e riportata dalla stampa.
La Corte europea interviene nel quadro di una procedura che le permette di imporre agli Stati alcune misure urgenti e provvisorie, a titolo eccezionale, in caso di «rischi reali di danni gravi e irreversibili» per gli interpellanti. La Corte europea, le cui decisioni possono arrivare anche dopo molto tempo, ha precisato che il dossier Lambert, vista la particolare situazione, sarà trattato come priorità.
Uno stop eccellente, che riuscirà ad evidenziare le ragioni positive portate da coloro che ritengono acqua e alimenti diritti minimi e quelle contro la vita di coloro che invece non vedono l’ora di scimmiottare la legge pro eutanasia dei cugini belgi. Il dibattito vede di fronte due schieramenti fermi nelle loro posizioni: un lato presidiato da alcuni esponenti della massoneria francese e dal partito socialista; l’altro da laici e cattolici e da taluni esponenti dei partiti di centrodestra.
Proprio nei giorni scorsi i promotori della morte caritatevole hanno esaltato il giudizio della Corte sull’affare Bonnemaison, medico dapprima condannato e poi prosciolto dall’accusa di omicidio plurimo per aver ucciso sette pazienti. Tutto ciò dimenticando che proprio il dottor Bonnemaison e stato radiato dall’ordine dei medici per aver agito sulla base di proprie convinzioni animate dalla volontà di “metter fine alle sofferenze dei pazienti”. Per inciso, potrebbe accadere che anche in Italia tra qualche anno far violenza a un animale sia più grave che uccidere sette uomini sofferenti.
Sono a tal punto compassionevoli, direbbe Chesterton, che vorranno tagliarvi la testa per evitarvi un mal di denti. Si tratti di aborto od omofobia o eutanasia, lo schema degli “agenti mortuari moderni” è sempre lo stesso: trovare un caso, talvolta inventarlo, far credere che esso rappresenti milioni di casi, diffondere preoccupazione e sentimentalismo emotivo, avvalersi di forze politiche compiacenti e recettive di futuri sostegni elettorali, ed infine forzare per l’approvazione di una legge.
Tuttavia sul caso Lambert, se Dio lo conserva, le cose potrebbero mettersi molto male per questi signori. I genitori del ragazzo e il suo medico curante, proprio nei giorni scorsi, hanno testimoniato sulla consapevolezza del loro congiunto e sulla sua esplicita e indubitabile volontà di restare vivo. Questo non era previsto, non si poteva prevedere da parte della solita, drammatica e terribilmente ironica “macchina della morte” messa in campo.
Ora la Corte deciderà il caso. L’Assemblea parlamentare, grazie anche alcuni emendamenti esplicitamente contrari ad ogni forma di eutanasia e suicidio assistito, approvò 18 mesi fa una chiarissima risoluzione della quale la stessa Corte non potrà non tener conto.
Tuttavia, lasciatemelo dire in modo chiaro, dobbiamo confidare in una soluzione diversa di quella patita dalla povera Eluana, una soluzione che rispetti la vita umana e anche la legge. Spero lascino vivere Lambert, lo dico per lui e per tutti quei malati che i Governi dovrebbero autorizzare a curare con le palliative e che invece uccidono senza ritegno. Gli scarti di cui parla il Papa sono questi, bambini abortiti e malati e vecchi uccisi. Preghiamo perché Lambert viva e l’occidente non segua il Belgio e l’Olanda in un baratro molto simile a quello dei totalitarismi del secolo scorso. Esagerazioni? In molte università americane, inglesi e dei Paesi Bassi si promuovono sui banchi di filosofia e di medicina una teoria e una pratica eugenetiche per bimbi e anziani, siano essi malati o sani.
Non consoliamoci troppo di essere italiani. Dopo l’abolizione dell’obiezione di coscienza e l’imposizione della ideologia gay, verrà il tempo dell’omicidio di Stato per ragioni caritatevoli (eutanasia). Le Alpi non ci hanno mai potuto difendere da queste mortifere ideologie, oggi meno che mai.