Ieri, 24 Luglio, il Governo Ucraino ha dato l’annuncio che è stato bandito il partito comunista in Ucraina, con una controversa legge che equipara comunismo e nazismo. “Questo e’ veramente un momento storico”, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza, Oleksandr Turcinov.
Ottima notizia per l’Ucraina e per il mondo occidentale intero, dove non si ha ancora il coraggio di equiparare i crimini compiuti dai regimi nazifascisti con quelli dei regimi comunisti. Tuttavia, non tutto è ”oro quello che luccica” a Kiev. Il partito comunista ucraino, era alleato con il governo precedente ma si distingueva da esso, esprimendo voti contrari, su molti provvedimenti: dall’associazione con la UE alla introduzione di norme favorevoli alle ”unioni omosex”.
Infatti è ancora legittimo e ben considerato dal Governo e dal Primo Ministro la formazione politica (militare) che si considera ‘nazista’ e di ultra estrema destra e per la quale le popolazioni che parlano o sono originarie della Russia, sono da considerarsi in quanto tali nemici da abbattere.
Dieci giorni orsono (12 Luglio) Pravy Sektor non ha solo bloccato alcune strade di Kiev, ma ha anche annunciato pubblicamente la ‘joint venture’ con diversi gruppi di estremisti e terroristi di ”ispirazione islamica” che si addestravano negli stessi campi per combattere, come milizie irregolari ”riconosciute” da Kiev, contro le truppe del ‘Donbass. La notizia è stata riportata dai quotidiani italiani e statunitensi.
La prima settimana di Luglio, i ”neo-nazistisi” sono scontrati con le polizia regolare nella zona di Mukacheve, nel sud-ovest dell’Ucraina, facendo almeno tre morti (una delle vittime è un civile). Si tratta di una delle regioni dove si registra la più forte presenza dell’estrema destra: secondo i resoconti, il motivo della contesa, sarebbe il controllo delle vie di comunicazione con Ungheria, Romania e Slovacchia che ora sono sotto il controllo del ”parito-armata” di Pravy Sector.
Dunque, bella mossa di Kiev con l’abrogazione del tradizionale Partito Comunista, ammesso che si possano incriminare o penalizzare gli elettori e i rappresentanti del Partito in Parlamento. Tuttavia, duole ancora una volta ricordare che non sono queste le riforme chieste e sottoscritte dal Governo di Poroshenko nei diversi accordi internazionali e tutte le riforme strutturali attendono di essere implementate. Ancor più mortificante è prendere atto che l’attuale Governo schiacci l’occhiolino e, in alcuni casi acconsenta esplicitamente, al potere di una formazione ‘nazsta’ come Pravy Sector, lasciando ad essa il controllo di alcune vie di comunicazione strategica e persino l’addestramento di truppe legate al ”Califfo”.
Possibile che tra i tanti ”portavoce” della Commissione EU non ce ne sia uno, solo uno che guardi alla situazione in Ucraina con occhi aperti e non con la solita miopia e schitzofrenia?
C’è una differenza tra comunisti ucraini e nazifascisti ucraini, i primi hanno ottenuto seggi in parlamento e sono stati ”cancellati” per decisione della maggioranza; i secondi hanno fallito nelle elezioni parlamentari, sono aiutati dal Governo e…persino ne controllano parte del territorio. Un problema di democrazia e di relazioni internazionali esiste tra occidente e Ucraina ed è molto più grande del ”Donbass”.