L’intelligenza artificiale è una contraddizione logica che non porterà alla felicità: ne è certo il filosofo della Sorbona Jean-Luc Marion, membro dell’Accademia Française e presidente dell’Istituto di studi filosofici Enrico Castelli. Ospite alla Lumsa per parlare dell’epoca del nichilismo, spiega: “L’IA non è intelligente e non lo è nella misura in cui è artificiale. Essa utilizza una tecnica di riduzione della razionalità, un pensiero oggettivatile, che traduce tutto in una somma di dati” spiega.
Come riporta La Stampa, il filosofo francese aggiunge ancora: “Tutto questo funziona per il mondo degli oggetti. Noi che siamo realmente intelligenti, possiamo sviluppare e migliorare ancora molto tale metodo, ma l’IA non raggiungerà mai altro che oggetti, dato che essa è stata concepita da noi per questo scopo. Essa è certamente artificiale ma non è intelligente e non può governare tutto. Noi infatti non siamo degli oggetti se non altro perché siamo noi che costituiamo questi ultimi”.
“Il risentimento è la forza della vita politica”
Secondo Jean-Luc Marion, filosofo francese, se lasciamo che l’intelligenza artificiale “si volga verso di noi e noi ci comprendiamo a partire da essa e ad essa ci sottomettiamo, diventeremo a nostra volta degli oggetti. Il fatto che già oggi ci sottomettiamo a tale contraddizione logica non toglie che essa rimanga una contraddizione, che non può produrre altro che infelicità. La fatalità dell’infelicità ha purtroppo un fascino potente che si chiama stupidità”.
Secondo l’esperto, le nostre società – tra tecnologia ed etica – sono in conflitto con sé stesse. “I conflitti che abitualmente alimentano il dibattito politico sono solo gli avatar di una situazione essenzialmente conflittuale, resa tale dall’assenza dell’universale e dal carattere fittizio del contratto sociale”. Dunque non si tratta di pessimismo affermare che le società occidentali sono “ciò che Nietzsche poneva sotto il titolo di risentimento”. Infatti proprio il risentimento è “la vera forza della vita politica in tutte le forme. La maggior parte delle decisioni politiche si basa su questa fonte infinita di energia che è il risentimento”.