Il centrodestra ha salutato la precisazione di Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, come una sconfessione della linea di Famiglia Cristiana, interpretazione che Don Sciortino, direttore del settimanale, rigetta: «Mai ci siamo sognati di rappresentare ufficialmente il Vaticano o la Cei, che hanno loro organi ufficiali di stampa: l’Osservatore Romano e l’Avvenire».
 



Osservazione perfino ovvia, perché per quanto possa essere autorevole per i suoi lettori, statisticamente in costante calo, nessuno “si è mai sognato” di ritenere Famiglia Cristiana un organo ufficiale della Chiesa. Proprio il fatto che la Santa Sede abbia ritenuto di ribadire formalmente una cosa scontata, pur non essendo una sconfessione perché Padre Lombardi non è entrato nei contenuti, è decisamente una netta presa di distanza, sottolineata dalla formula «posizioni da considerarsi esclusivamente responsabilità della sua direzione».
 



La precisazione della Santa Sede è avvenuta dopo che Famiglia Cristiana ha anticipato alla stampa un prossimo editoriale di Beppe Del Colle, in cui si respingono le accuse di cattocomunismo provenienti dal centrodestra. Personalmente posso essere d’accordo, ma mi riesce molto più difficile accettare le assicurazioni di critica oggettiva nei confronti di tutti i governi, qualunque ne sia il colore. Suggerire che in Italia stia ritornando il fascismo e utilizzare la tragica foto del bambino ebreo del ghetto di Varsavia con i fucili nazisti puntati contro, è una posizione di parte, se non di partito, e infatti, si sono subito avuti applausi, non solo da esponenti Pd, ma anche della sinistra estrema.
 



La proposta di schedatura dei bambini rom è un argomento che scatena reazioni violente da parte di Famiglia Cristiana, come risulta anche da un precedente editoriale, in cui si attaccano i ministri “cattolici” (sic), accusati di non tenere in nessun conto la dignità dell’uomo, visto che non si sono opposti «all’indecente proposta razzista» di Maroni. Vi è poi un attacco personale alla presidente della Commissione per l’infanzia, Alessandra Mussolini, «perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di governo». Ora, si può dissentire anche in modo reciso dalla proposta sui bambini rom, ma i toni e gli argomenti sembrano davvero poco equilibrati.
 

Molte perplessità sorgono anche alla lettura del primo articolo, non firmato e che ha dato fuoco alla polemica, già dal titolo “Il presidente spazzino nel Paese da marciapiede”, da cui emerge una strana stizza per il fatto che Berlusconi sia riuscito, almeno per il momento, a risolvere il problema della spazzatura a Napoli. Inoltre, l’Italia sarebbe diventata un “Paese da marciapiede” per la presenza dei soldati nelle città: «stralunati ragazzi messi a fare compiti di polizia che non sanno svolgere (neanche fossimo in Angola)». Ma quegli “stralunati ragazzi”, il governo di centrosinistra li ha mandati, non in Angola, ma in Libano a dividere (?) israeliani e hezbollah: più facile che nelle nostre città? Anche quando si parla di sicurezza (l’editoriale parla di “finti problemi di sicurezza”), evidentemente Famiglia Cristiana perde in compostezza.
 

Un altro punto è relativo alla situazione economica: «Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni»; in altri termini, sono i padroni cattivi che riducono il potere d’acquisto dei lavoratori. Credo che anche buona parte degli economisti di centrosinistra (non certo di estrema sinistra) troverebbero questa un’analisi quanto meno grossolana, dato che la situazione reale è di molto più complessa. E perché non potrebbero dimenticare il consistente appoggio dei salotti economici al “cattolico adulto” Prodi.
 

Certamente, e su questo vi è un consenso trasversale, ormai da tempo si stanno riducendo i redditi da lavoro e, con l’aumento dell’inflazione, i problemi per le famiglie meno abbienti sono diventati pesanti. Benvenuto quindi ogni suggerimento per riparare a questa situazione.
 

Invece, l’articolo chiede al governo «di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, cosi che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono». Richiesta lecita, se l’attuale governo ha cancellato misure in favore dei meno abbienti del precedente di centrosinistra (evidentemente considerato a priori dalla parte dei poveri). Poiché in chi scrive, e nella maggioranza degli italiani che hanno votato per il centrodestra, non vi è memoria di tali misure, sarebbe opportuno che Famiglia Cristiana le ricordasse a noi e ai suoi lettori.
 

Un’ultima osservazione. L’articolista se la prende con Alemanno che, invece di cacciare i poveri dai cassonetti dei supermercati, dovrebbe usare gli scarti utilizzabili, come si fa all’Ikea, per fare il “banco delle occasioni”. Complimenti all’Ikea, ma a Famiglia Cristiana non hanno mai sentito parlare di Banco Alimentare e Banco Farmaceutico? Troppo impegnati a parlar male del governo?