La tragedia in corso attualmente nella Striscia di Gaza e in Israele (sì, in entrambi) ha fatto un’altra vittima, molto meno seria in quanto solo mediatica, ma che rischia aver più spazio che non le vittime reali. Parlo di Piergiorgio Odifreddi, del suo incomprensibile post in cui paragona Israele ai nazisti e invoca un tribunale internazionale per Netanyahu, e del suo “gran rifiuto” a continuare il suo blog su Repubblica, dopo che il suo post è stato cancellato.

Ovviamente si è scatenato subito il dibattito su libertà d’espressione contro censura, sul diritto di pubblicare ciò che si pensa e sul diritto del direttore della testata di rifiutare, o cancellare, un articolo, visto che ne ha poi la responsabilità oggettiva, con le immancabili citazioni del solito Voltaire.

Prima di vedere cosa il nostro matematico aveva scritto, vorrei citare un passo interessante del successivo post di addio ai suoi lettori: “Immagino che il direttore del giornale e i curatori del sito abbiano spesso ricevuto lagnanze, molte delle quali probabilmente in latino. Ma devo riconoscere loro di non averne mai lasciato trasparire più che un vago sentore, e di aver sempre sposato la massima di Voltaire: ‘Detesto ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo’. Mai e sempre, fino a ieri, quando anche loro hanno dovuto soccombere di fronte ad altre lagnanze, questa volta sicuramente in ebraico”.

Sarebbe interessante se Ezio Mauro, direttore di Repubblica, rispondesse a questa accusa, del tutto trasparente: fintanto che Odifreddi attaccava e svillaneggiava religione e Chiesa cattolica (latino) alla direzione andava tutto bene, ma appena sono arrivate le lamentele della comunità ebraica (ebraico), il post è sparito.

Se, come insinuano i maligni, dipende dal fatto che il proprietario De Benedetti è ebreo, ciò porrebbe domande sulla sua indipendenza di direttore, anche su altri fatti, tipo la lunga battaglia contro Berlusconi che, sempre secondo i maligni, potrebbe avere a che fare anche con il lodo Mondadori, oltre che con il De Benedetti tessera n. 1 del Pd. 

Cosa ha scritto di così grave Odifreddi? Da buon matematico, ha calcolato il rapporto tra le vittime palestinesi durante l’operazione “Piombo fuso” di quattro anni fa con quelle israeliane: 1400 contro 15, cioè quasi 10 volte il “quoziente” delle rappresaglie naziste che, come noto, era di 10 civili per ogni soldato ucciso dai partigiani. Da qui la sua domanda: “a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?” 

Molti dei critici della censura del post si affrettano a dire che il suo contenuto era discutibile, ma credo che molti invece lo condividano, visto che buona parte della sinistra, e non solo, tende a paragonare Israele al Reich, posizioni comunque non originali, dato che sono le stesse di Ahmadinejad. 

Personalmente sono rimasto colpito da alcune imprecisioni inaspettate per uno scienziato, per di più un matematico, come Odifreddi. Mi sembra significativa questa frase: “In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe.

A parte il fatto che gli israeliani hanno lasciato la Striscia di Gaza nel 2005, Odifreddi dovrebbe spiegarci perché atti terroristici è tra virgolette: il lancio di razzi e missili su civili sono attentati terroristici, come lo fu quello di Via Rasella che portò all’eccidio delle Fosse Ardeatine, come lo fu nel 1946 l’attentato al King David Hotel dell’Irgun ebraico, come lo è stata ieri la bomba sul bus a Tel Aviv.

Un’altra cosa che Odifreddi sembra dimenticare è che Hamas è un’organizzazione armata che dichiara di avere come obiettivo la cancellazione di Israele, a tale scopo finanziata dall’Iran e da altri. I morti tra i civili, decisamente troppi per essere considerati “effetti collaterali”, espressione comunque agghiacciante perché si tratta di esseri umani, sono determinati dal fatto che i “resistenti” si mescolano con la popolazione civile.

Mi pare una situazione ben diversa dalle Fosse Ardeatine, le cui vittime non erano “collaterali” ad azioni contro i partigiani, ma civili innocenti vittime di rappresaglia. Un ragionamento un po’ approssimativo per un matematico. Odifreddi dice anche che Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che comandò materialmente l’eccidio, aggiunse “di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer”. Fu proprio per questo che poté essere condannato, diciamo così senza problemi, dato che non si era limitato ad eseguire ordini superiori, ma aveva esorbitato rispetto ad essi. Questo perché il diritto di rappresaglia era consentito dal diritto di guerra.

E’ quanto si può constatare scorrendo i verbali dei processi ai criminali di guerra nazisti a Norimberga, del cui inizio ricorrono i 67 anni proprio in questi giorni, dove vengono contestate misure eccessive di volta in volta prese, e non il diritto di per sé. Si può essere non d’accordo, personalmente ho molti dubbi in proposito, ma sarebbe meglio evitare di giocare una tragedia contro l’altra solo per soddisfare le proprie opinioni, evidentemente ritenute infallibili.