La notizia era piuttosto imbarazzante ed è stata data sotto tono dalla nostra stampa, e da quella europea, con l’eccezione della Voce della Russia, organo direi di parte, e un servizio di Marcello Foa sul Giornale.it. Si tratta di un’affermazione contenuta nel discorso di Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti, il 3 ottobre all’Università di Harvard, in cui il vicepresidente dichiara che il presidente e il governo Usa hanno dovuto mettere sotto pressione i governi europei per convincerli alle sanzioni contro Putin.
Una tale dichiarazione ufficiale, il discorso è pubblicato sul sito della Casa Bianca, non avrebbe dovuto passare sotto silenzio sulla stampa e, soprattutto, a Bruxelles. Forse ho cercato male, ma non ho trovato nulla sul sito ufficiale della Ue, né ho trovato alcun riferimento alle frasi di Biden sui resoconti, molto positivi, della nostra stampa sull’audizione di Federica Mogherini alla Commissione Affari esteri dell’Ue.
Strano, perché secondo il Wall Street Journal, rispondendo alla domanda di un giornalista, la Mogherini avrebbe affermato di essere rimasta “un po’ sorpresa” dalle dichiarazioni di Biden e avrebbe parlato “di uno sforzo globale che è stato coordinato internazionalmente… che le decisioni non sono state mai facili, ma che sono state indipendenti”. Non proprio una decisa smentita di interferenze da parte di Washington.
Ci si può quindi aspettare qualche polemica nei prossimi giorni, già preannunciata da Matteo Salvini durante la sua visita in Russia e dalla richiesta del deputato leghista Gianluca Pini che il Governo venga urgentemente in aula a riferire sulle dichiarazioni del vicepresidente Usa, ipotizzando addirittura un’accusa di alto tradimento per Renzi, Mogherini e governo in generale.
A questo punto vale la pena vedere cosa realmente ha detto Biden. Ecco il pezzo incriminato: “Abbiamo dato a Putin una scelta semplice: rispetta la sovranità ucraina o dovrai affrontare le conseguenze. Questo ci ha permesso di riunire i più grandi Paesi sviluppati del mondo per imporre un costo reale alla Russia. E’ vero che non volevano farlo. Ma ancora una volta è stata la leadership americana e il presidente degli Stati Uniti ad insistere, spesso dovendo quasi mettere in imbarazzo l’Europa perché prendesse posizione e misure economiche per imporre costi. E i risultati sono stati una massiccia fuga di capitali dalla Russia, il congelamento degli investimenti stranieri diretti, un crollo del rublo verso il dollaro e l’economia russa vacillante sulla soglia della recessione”.
E aggiunge: “E per dire una cosa ovvia, non è ancora finita. E non c’è nessuna garanzia di successo. Ma, differentemente (suppongo dagli europei, ndt), gli ucraini si sono sollevati. E noi li stiamo aiutando, con la guida e l’azione strategica”. Non sembrerebbe un semplice appoggio dall’esterno e, comunque, nessuna menzione per le migliaia di morti ucraini.
Biden cita l’Ue in un altro punto del suo discorso, quando dice: “Signore e signori, alzi la mano chi pensa che la maggiore concorrenza nel prossimo decennio ci verrà dall’Europa. Alzate le mani”. E la trascrizione registra fedelmente le “risate” del pubblico. Biden continua: “Sono estremamente serio. Noi vogliamo, è nostro interesse preponderante, che l’Ue cresca, e che la Cina cresca, perché se non crescono, noi non riusciamo a crescere così velocemente”.
Non si può dar torto a una rivista americana, The Weekly Standard, che titola: “Biden prende in giro l’economia dell’Unione Europea”, mentre qualche altro commentatore ha ricordato la precedente gaffe dello scorso febbraio, quando Victoria Nuland, sottosegretario di Stato, in una telefonata all’ambasciatore americano in Ucraina disse “L’UE si f….” e la telefonata venne resa pubblica (sembra dai servizi segreti russi) con conseguenti scuse dalla Nuland.
Molto risalto è stato dato, invece, anche dalla nostra stampa alla gaffe di Biden, sempre nella stessa occasione, che lo ha costretto a scusarsi successivamente con la Turchia e gli Emirati Arabi. Il nostro Joe, infatti, ha detto chiaro e tondo che gli alleati Usa nella regione sono stati il problema principale, accusandoli di avere aiutato, sia pure indirettamente, gli estremisti in Siria, ma che ora se ne sono resi conto e hanno cambiato atteggiamento. Commento del New York Times: “Joe Biden chiede scusa per aver detto la verità”.
E’ probabile che abbia detta la verità anche per quanto riguarda l’Unione Europea, ma chiederà scusa anche all’Europa? Forse vale la chiusa del citato articolo del Weekly Standard: “Finora non vi è nessuna indicazione dalla Casa Bianca che il vicepresidente voglia estendere la sua lista di scuse”. Evidentemente per i nostri alleati americani Bruxelles non vale quanto Istanbul o il Qatar.