Il mondo delle pay-tv torna prepotentemente alla ribalta. Alla fine di aprile nell’assemblea di Mediaset veniva presentato il progetto di piattaforma paneuropea, partendo da Mediaset Premium e dalla spagnola Digital Plus, in cui il gruppo di Cologno Monzese deteneva una quota di minoranza insieme a Telefonica. La settimana scorsa è arrivata la sorpresa dell’offerta della compagnia iberica per l’acquisto della maggioranza di Digital Plus dalla editrice spagnola Prisa. Mentre si attendevano le reazioni di Mediaset a questa mossa del socio spagnolo, ecco la notizia sulle intenzioni di Rupert Murdoch di fondere Sky Italia e Sky Deutschland nell’inglese BskyB, dando così luogo a una piattaforma già da ora paneuropea.

Tre anni fa Murdoch aveva già tentato di comprare BskyB, ma era stato fermato dalle obiezioni delle autorità di controllo, oltre che dallo scandalo delle intercettazioni telefoniche, in seguito alle quali aveva diviso le sue attività in due holding, la News Corp per quelle editoriali e 21st Century Fox per quelle televisive. Attraverso quest’ultima Murdoch possiede il 57% di Sky tedesca e il 100% di Sky Italia, le società che vorrebbe far confluire in BskyB, di cui detiene il 39%.

Si tratta di un’operazione di notevole consistenza finanziaria, si stimano 10 miliardi di euro, che porterebbe a una piattaforma con più di 20 milioni di utenti. Non a caso, malgrado la divisione nelle due società anzidette, si pensa che Ofcom, l’autorità di controllo inglese, possa ostacolare di nuovo l’operazione, perché Murdoch diverrebbe socio di maggioranza nella nuova compagine. Diversi osservatori ritengono perciò possibile che Murdoch decida di restare socio di riferimento, ma non di maggioranza, pago dei risultati strategici che otterrebbe, oltre che dell’afflusso di liquidità. C’è chi indica un’altra ragione, più personale per così dire, nella decisione di Murdoch: il riuscire a competere alla pari con l’ex socio americano John Malone e la sua Liberty Global, accreditata di 25 milioni di utenti, ulteriore dimostrazione che in questo settore ormai i giochi sono a livello continentale.

I contatti tra Fox e BskyB sembrano essere in corso da tempo e ancora a uno stadio preliminare, data la complessità del progetto. La Borsa non ha preso particolarmente bene la notizia, soprattutto per le preoccupazioni di un eccessivo indebitamento futuro di BskyB, ora in grado di produrre un flusso di liquidità di un miliardo di sterline all’anno. Al contrario, le quotazioni delle società di Murdoch sono in salita, come se l’operazione fosse considerata comunque vincente per il magnate australiano.

E Mediaset? Se Murdoch riuscisse a realizzare il suo progetto, la concorrenza di Sky a Mediaset diverrebbe ancor più agguerrita, ma per il momento l’attenzione è concentrata su ciò che sta avvenendo in Spagna e sulle mosse di Telefonica. Le reazioni di Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono per il momento molto caute, limitandosi a sottolineare che le decisioni spettano a Mediaset España, che ha tuttora un diritto di prelazione su Digital Plus.

Sembra tuttavia piuttosto difficile che Mediaset vada allo scontro con Telefonica, anche per i non trascurabili aspetti finanziari, ed è pensabile che il progetto italo-spagnolo nella pay-tv possa andare avanti, sia pure con un maggior peso di Telefonica. Penso che i Berlusconi debbano rassegnarsi a situazioni simili, perché la loro posizione di forza in Italia è unica e altrove hanno a che fare con società molto più “pesanti” della loro.

È un rilievo che può essere fatto anche per gli altri nomi di possibili partner tornati ora alla ribalta. Quanto ad Al Jazeera, credo che rimangano intatte le obiezioni di carattere politico per il sostegno che il Qatar continua a prestare a movimenti estremisti, se non proprio terroristi, islamici. Data la permanenza di Silvio Berlusconi sulla scena politica italiana, questo potrebbe avere riflessi molto negativi per il Biscione. Sarebbe poi da verificare la validità sul piano industriale di una collaborazione stretta con Al Jazeera, date le particolarità del mondo arabo e del suo mercato. E, comunque, sarebbe difficile che la conduzione della joint venture rimanesse in mano di Mediaset.

L’altro possibile alleato, il francese Canal Plus del gruppo Vivendi in cui è presente Vincent Bolloré, finanziere con molti interessi in Italia a partire da Mediobanca, potrebbe essere più interessante, in quanto Vivendi è praticamente presente solo in Francia e in Polonia. Potrebbero essere individuate, inoltre, altre aree di collaborazione nelle svariate attività che Vivendi svolge nel campo della comunicazione e intrattenimento.

Non rimane altro che aspettare le prossime mosse in quello che comincia ad assomigliare a una specie di Risiko.