Il Giardino dei Semplici, storica band della musica italiana, ha raccontato ai microfoni di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone, come ebbe inizio l’avventura: “Partì tutto quasi per caso. Il nostro primo batterista si era messo in testa la volontà di fare a tutti i costi un complesso e ci ritrovammo da ragazzini a fare musica insieme”, hanno spiegato i quattro componenti del gruppo.



I partenopei hanno evidenziato che Napoli non va inserita negli elenchi delle città più o meno belle. È una città a parte, che vive di un influsso meraviglioso, greco, latino… Ha un peso enorme sulle spalle, non può essere confrontata con altre città”. Poi, un accenno alla loro carriera: “Abbiamo sempre puntato a cantare alla bella canzone, fa nel frattempo andavamo a scovare le situazioni attorno alla società. I nostri produttori e autori sono stati importantissimi e ci hanno guidato passo a passo in questo percorso. Il concerto più sorprendente? Quello dei 40 anni di carriera, all’Auditorium di Napoli”. In seguito, la rivelazione: “Grande Amore, la canzone de Il Volo che vinse Sanremo nel 2015, fu scritta da noi, da Tommy Esposito”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



Il Giardino dei Semplici: oltre 45 anni di carriera

Il Giardino dei Semplici è una delle band più longeve del nostro paese, con oltre 45 anni di carriera. Le origini del gruppo risalgono al 1974 quando Luciano Liguori e Gianfranco Caliendo (che suonavano assieme dal 1973), si uniscono al batterista Gianni Averardi e ad Andrea Arcella e danno vita agli Alti e Bassi. Significativo l’incontro con i produttori Giancarlo Bigazzi e Totò Savio, che cambiano il nome in “Il Giardino dei Semplici”, ispirandosi al museo di Storia Naturale del capoluogo toscano. “Totò Savio era un fratello maggiore, uno che sapeva farti capire le cose senza mortificarti. Bigazzi invece stava a Firenze e quindi meno presente; tuttavia aveva la grandezza di farti capire ogni parola di un brano perché stava lì”, ha ricordato Andrea Arcella, a All Music Italia. Tra i loro più grandi successi, a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, ricordiamo: “M’innamorai”, “Tu, ca nun chiagne”, “Vai”, “Miele”, “Concerto in La Minore”, “Tu, tu, tu”, “Carnevale da buttare” e “…E amiamoci”.

Una lunga carriera: “Anni meravigliosi”

Nel 1980 Gianni Averardi lascia il gruppo, al suo posto arriva Tommy Esposito. Nel febbraio del 2012 Gianfranco Caliendo termina la sua militanza nel gruppo, al suo posto arriva Savio Arato. “L’amicizia che alcuni di noi portano avanti sin da ragazzini e che non è mutata con gli anni e poi l’amore per quello che si fa. Ed effettivamente la band, rispetto ad altre, ha avuto pochi scossoni. Persino quando entrai io, nel 1980, arrivai perché il precedente batterista lasciò per seguire altre cose ma non per un litigio o cose simili”, ha detto il batterista Tommy Esposito, spiegando la longevità de Il Giardino dei Semplici. Nel febbraio del 2020 è uscito il doppio album “Concept – Aria Acqua Terra Fuoco”, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della carriera ufficiale della band: “Sono stati anni meravigliosi, bellissimi. Una carriera che non si può raccontare in poche parole ma che, sintetizzando, definisco ripetibile con tutti gli alti e bassi, perché, va detto, non sono sempre state solo gioie; però anche le buche prese sul percorso han fatto bene”, ha commentato Esposito su All Musica Italia.