Unico film italiano in concorso al Torino Film Festival 37, Il grande passo strappa applausi. Opera seconda di Antonio Padovan, regista dell’ottimo Finchè c’è Prosecco c’è speranza, il lungometraggio racconta la storia di due fratelli, Dario e Mario Cavalieri: fin dall’età di 6 anni, quando vide in diretta le immagini del primo sbarco sulla luna dell’uomo, Dario (Giuseppe Battiston) non ha mai smesso di volerci andare. Soprannominato “Luna storta” in paese – nel Polesine – ha costantemente desiderato realizzare quel sogno impossibile. Mario (Stefano Fresi), invece, gestisce una ferramenta a Roma, ma la sua vita cambia quando il fratello causa un incendio e finisce in prigione. La madre di Dario è morta da anni e Mario si ritrova ad essere l’unico parente che può occuparsi di quel fratello, visto una sola volta in vita sua. Dopo aver pensato a lungo sul da farsi, Mario decide di partire verso il Nord: i due fratelli, simili a livello fisico, ma con caratteri completamente diversi, si ritroveranno di fronte a un’impresa impossibile…
Figli dello stesso padre e di madri diverse, Mario e Dario Cavalieri inizialmente devono far fronte a insofferenze e litigi, ma con il trascorrere del tempo nasce la complicità. Dario ha un bel ricordo del papà, che gli ha trasmesso la passione per le invenzioni e per le imprese impossibili: da qui il sogno di mettere piede sulla Luna, con i desideri che rappresentano la differenza tra gli esseri umani e gli animali (parole del genitore, del resto). Mario, invece, non ha un belle parole per descrivere il padre e conduce una vita senza grosse sorprese, priva di ambizioni. Terribilmente piatta, contrariamente a quella – anche solo a livello di immaginazione – del fratello.
Tra i migliori attori del cinema italiano, Giuseppe Battiston e Stefano Fresi forniscono quel quid in più a un film che vanta un’ottima sceneggiatura (scritta a quattro mani dal regista e Marco Pettenello): simili a livello fisico, come dicevamo, i due protagonisti evidenziano un grande affiatamento, nonostante si tratti della prima volta insieme davanti alla macchina da presa. C’è tanto cinema italiano, Mazzacurati su tutti (ambientazione e voglia di normalità über Alles), ma Padovan strizza l’occhio anche al cinema americano: oltre alle inquadrature, c’è quel desiderio ardente di sognare che – senza esagerare – ricorda Steven Spielberg. Da non dimenticare anche gli altri componenti del cast, preziosissimi: Roberto Citran, Camilla Filippi, Vitaliano Trevisan, Teco Celio e Flavio Bucci.
Da una parte, dunque, il sogno di andare sulla Luna, dall’altra il fiorire del rapporto tra due fratelli caratterialmente diversi: un racconto lineare accompagnato dalla sublime fotografia di Duccio Cimetti e dal (solito) straordinario commento sonoro di Pino Donaggio. Il grande passo porta una ventata di novità nel cinema italiano e merita grandi fortune al botteghino: complimenti alla direttrice Martini per la scelta di portarlo in concorso, il Torino Film Festival può rappresentare un grande trampolino di lancio.