Si parla di grasso bruno stamane negli studi di Uno Mattina e ospite vi era il professore Saverio Cinti, direttore scientifico centro di ricerca obesità università politecnica delle Marche. “Il grasso bruno che cosa è? E’ importantissimo perchè utilizza lo stesso substrato che c’è nel grasso bianco ma lo brucia per fare calore – sottolinea l’esperto, soffermandosi quindi l’importanza di questo “tessuto” – dare nutrimento è chiaramente intuitivo – ha proseguito – come sia importante per sopravvivere, ma anche il calore è importante, le nostre cellule funzionano solo a 37 gradi centigradi e l’ambiente in cui viviamo è spesso al di sotto”.
Quindi dovremo avere una temperatura più bassa in casa rispetto al solito? Domanda giustamente il conduttore di Uno Mattina, Massimiliano Ossini: “Assolutamente sì, il grasso bruno risponde allo stimolo del freddo, più ci esponiamo al freddo, più viene stimolato e brucia i grassi”. Il professor Cinti ha proseguito parlando del grasso bruno: “E’ molto importante mettere i nostri figli all’esterno, a temperature basse, stimola il grasso bruno, riduce la fisiologica riduzione del grasso bruno che si ha con la crescita”.
SAVERIO CINTI: “L’ESPERIMENTO FATTO IN SIBERIA…”
Il docente ha menzionato anche un interessante test effettuato in Siberia: “Noi abbiamo fatto degli studi in Siberia perchè non riuscivano a capire come mai da 40 anni a questa parte erano aumentate in maniera incredibile obesità e infarto: hanno messo il vetro sulle finestre, prima c’era il ghiaccio”.
“Abbiamo fatto uno studio accurato per capire quanto grasso bruno vi fosse nei siberiani e ce ne è una quantità molto superiore rispetto agli europei, quindi – ha concluso il docente Saverio Cinti – l’esposizione al freddo cronico mantiene il grasso bruno”. Di conseguenza è consigliabile abbassare le temperature in casa, piano piano, passando da 22 gradi a 18, e ciò sarebbe una cosa intelligente anche per il risparmio così come per l’impatto ambientale.