Un’azienda italiana ha scoperto un sistema attraverso i laser per purificare l’aria ed eliminare in particolare i virus e i batteri. Una scoperta che ha destato la curiosità del Corriere della Sera, che nel contempo ha sottolineato come negli Stati Uniti da anni due milioni di persone ogni 12 mesi, si recano in ospedale per una patologia e ne escono infetti a causa della qualità dell’aria. I filtri utilizzati nelle strutture ospedaliere, nonostante siano assolutamente all’avanguardia, non riescono ad azzerare il problema, ma il laser messo a punto da un ingegnere nostrano potrebbe accorrere in aiuto.
L’idea è quella appunto di utilizzare una fonte di luce per pulire e sterilizzare l’aria, una soluzione che è sia ecologica quanto sostenibile, due aspetti che non fanno mai male, soprattutto in questo periodo in cui vi è un’attenzione giustamente particolare verso il green. Il progetto è scattato un anno fa di questi tempi, e porta la firma di Francesco Zanata, che da anni lavora nel campo dei laser per dispositivi medici, e che quando è scoppiata nel mondo la pandemia di covid, ha pensato che fosse necessario fare qualcosa: «Nel settore della disinfezione dell’ambiente – le sue parole – tutti i test si basano su filtri Epa. Nella maggioranza dei casi non vengono sostituiti correttamente al termine del loro utilizzo».
KAI LASER, PER UCCIDERE VIRUS E BATTERE: AZIENDA TEDESCA INTERESSATA
Si tratta di filtri con cui non si ha certezza di eliminare virus o batteri, per questo Zanata ha deciso di realizzare il cosiddetto Kair-Laser, nato dalla collaborazione fra la sua azienda e il centro ricerca triestino Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology), che genera batteri e virus patogeni.
La messa in produzione, se tutto andrà come previsto, giungerà nel 2022, e la macchina permetterà di tastare l’efficacia del laser sulle cariche virali presenti sull’aerosol. Il laser utilizzato è in grado di agire in tempi record, meno di 50 millesimi di secondo «Neutralizzando più facilmente il virus nell’aria – dice Zanatta – scambiato tra le persone per via orale prima che venga trasmesso». La tedesca Eco-Log ha già mostrato interesse per il progetto.