Ieri la guerra tra Sky e Mediaset per il mercato televisivo italiano ha vissuto una tappa fondamentale. L’Unione europea ha dato il via libera all’ingresso nel digitale terrestre di Sky. Come contropartita, la stessa Unione ha esteso da fine 2011 a fine 2015 il divieto a operare sul digitale con trasmissioni a pagamento, limitando Sky ai soli programmi in chiaro. Per capire quanto sia sensibile il punto toccato dall’Unione basta leggere le dichiarazioni di Mediaset che poco dopo l’annuncio prometteva di ricorrere alla corte di giustizia europea.
L’evento di ieri potrebbe rappresentare una svolta cruciale nella battaglia che contrappone i due colossi media da ormai qualche anno. La prima tappa è stata l’entrata in grande stile di Sky sul mercato italiano che ha scompaginato un duopolio che durava ormai da più di dieci anni.
Il successo è stato innegabile e la società di Murdoch si è ritagliata una nicchia nel segmento più ricco del mercato; Sky è stata per qualche anno “monopolista” nella televisione a pagamento che si rivolge a un pubblico che può ed è disposto a pagare ogni mese per un “bene” che ha un concorrente storico molto più economico (gratuito per chi non paga il canone). Perdere la fascia più ricca del mercato, che Sky, tra l’altro, può offrire come pubblico agli inserzionisti, non poteva certo lasciare Mediaset indifferente.
Infatti arrivava puntuale la risposta attraverso la piattaforma digitale con Mediaset premium; si parte dalla “killer application” del calcio e si aggiungono pacchetti e servizi con un’offerta più economica di quella di Sky. Così quest’ultima si trova in casa un concorrente molto serio, che diventa quanto mai pericoloso in un frangente in cui per la crisi economica l’argomento prezzo diventa primario nelle scelte dei consumatori.
Con il via libera di ieri da parte dell’Unione europea Sky questo autunno potrà partecipare all’asta per uno dei cinque multiplex che verranno assegnati dal Governo. Contando quattro canali per ogni multiplex e sommando quello che possederà da questo autunno più quello in affitto, Sky potrebbe arrivare a un’offerta di 8 canali sul digitale, ma ovviamente non è lecito aspettarsi uno sforzo di questo tipo, perché non è di certo il mercato della tv in chiaro che interessa alla società di Murdoch. Nessuno si immagini investimenti ingenti per un settore che non fa parte del suo core business.
Quello che conta al momento però per Mediaset è che dal 2011 avrà un concorrente in più sul digitale in chiaro e che questo concorrente fa parte di un colosso globale dei media. Se questa fosse l’unica notizia di ieri potremmo concludere che questa battaglia ha segnato la fine della guerra tra Sky e Mediaset con la vittoria della prima.
Siamo certi invece che non è sfuggita l’altra notizia del giorno che potrebbe determinare una mezza rivoluzione nel settore media del nostro paese. Ieri l’antitrust italiano ha ratificato gli impegni di Sky con cui quest’ultima garantirà ad altri operatori l’accesso alla sua piattaforma tecnica su cui è monopolista (una situazione simile a quella della rete Telecom per gli operatori terzi).
Le implicazioni strategiche di questa decisione possono essere molto rilevanti. Ogni operatore sarà in linea di principio nelle condizione di poter offrire la propria offerta pay-tv su tecnologia e decoder Sky.
In particolare potrebbe essere proprio Mediaset a sbarcare sul satellite, in casa di Sky, con un’offerta che ha tutte le caratteristiche per poter essere davvero problematica per la società di Murdoch.
Mediaset ha nella peggiore delle ipotesi un’eventuale arma di ritorsione semmai Sky decidesse di fare sul serio sulla tv in chiaro, nella migliore quella di avere accesso a un numero elevato di nuovi clienti. Parliamo di peggiore perché nella seconda ipotesi si potrebbe anche prospettare una concorrenza sui prezzi a tutto vantaggio dei fruitori.
Diciamo subito che se qualcuno dovesse mai parlare di vittoria totale di Sky potrebbe solo aver preso un enorme abbaglio. Mediaset con la giornata di ieri ha trovato un concorrente per ora debole nel chiaro e ha guadagnato la possibilità di diventare un concorrente ancora più forte nella pay-tv; non solo, Mediaset può portare lo scontro proprio sul terreno di Sky aggredendo un mercato ricco e mettendo sulla difensiva l’operatore finora dominante, costringendolo a dover rivedere a fondo la propria strategia e presenza in Italia; il tutto potrebbe anche avvenire in tempi relativamente rapidi.
Uno scenario così fluido crea opportunità per grandi cambiamenti, successi e insuccessi. Chiunque voglia vincere o anche solo sopravvivere in salute in un mercato di questo tipo deve dare il massimo e giocarsi tutto nei prossimi anni: certe occasioni nella storia dei mercati e dei settori capitano abbastanza di rado. Per il momento scommettiamo che a Cologno ieri gli animi siano stati piuttosto su di giri.