“Il mondo ha ancora un disperato bisogno del petrolio”. A dirlo, in una intervista alla Bbc, è stato Wael Sawan, nuovo amministratore delegato di Shell, la più grande compagnia energetica privata d’Europa. Il dirigente è in carica dall’inizio di quest’anno ma ha già impartito importanti novità nell’azienda, dando l’ordine di dietrofront per quel che concerne la transizione energetica.



Nonostante le critiche ricevute nei mesi scorsi, Wael Sawan non sembrerebbe essere intenzionato a rivedere le sue idee. “I passi verso l’energia rinnovabile non stanno avvenendo abbastanza velocemente da sostituire i combustibili fossili”, ha sottolineato. In risposta al parere del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale ha definito i nuovi investimenti nel petrolio e nel gas come una “follia economica e morale”, l’amministratore delegato di Shell si è detto “rispettosamente in disaccordo” in quanto “quello che sarebbe pericoloso e irresponsabile è tagliare la produzione di petrolio e gas facendo sì che il costo della vita, come abbiamo visto l’anno scorso, ricominci a salire vertiginosamente.’



“Il mondo ha ancora un disperato bisogno di petrolio”, il parere di Wael Sawan

Gli attivisti per il clima sono sempre più inorriditi dal comportamento e dalle parole di Wael Sawan, nuovo amministratore delegato di Shell, il quale sostiene che il mondo debba ancora puntare sul petrolio. A commentare quanto sta accadendo, come riportato dal Daily Mail, è stato Jamie Peters, responsabile del clima di Friends of the Earth: “Non sorprende che un’azienda di combustibili fossili come Shell voglia continuare l’estrazione senza sosta di petrolio e gas. Sia chiaro, però, che queste realtà stanno alimentando sia la crisi climatica che l’aumento del costo dell’energia”, ha accusato.



E ha concluso: “Stanno approfittando della miseria della gente comune mentre distruggono il pianeta, e stanno sostenendo cinicamente di continuare a rinchiuderci nei volatili mercati dei combustibili fossili che sono la causa principale della crisi energetica”.