Vera Slepoj terapeuta, è stata ospite stamane del programma di Storie Italiane per parlare del narcisista patologico, una malattia che abbiamo imparato a conoscere soprattutto negli ultimi anni, viste alcune drammatiche vicende con protagonisti questi tipi soggetti. Vera Slepoj precisa: “Ci innamoriamo delle terminologie, ogni cosa è un narcisista, ma c’è un narcisista naturale e poi c’è quello patologico che è una conseguenza di una serie di eventi che hanno origine molto spesso nel momento in cui il bimbo si relaziona con le figure genitoriali e vede cose che non vanno bene e poi con la realtà esterna”.
E’ ancora: “La patologia non è un innamoramento di se stessi ma è un soggetto che non ha ricevuto l’adeguata risposta, si arriva alla malattia quando non contempli più il mondo esterno, uno delle caratteristiche del narcisismo e non riuscire a relazionarsi con la realtà, il suo bisogno è avere una risposta che sia al centro del mondo”.
NARCISISTA PATOLOGICO, VERA SLEPOJ: “LUI NON SI INNAMORA DI SE MA…”
Fra le caratteristiche tipiche del narcisista patologico vi è quella dell’innamoramento: “E’ alla base del narcisismo patologico, il narcisista deve nutrirsi di quella dipendenza. ad un certo punto il narcisista abbandona la sua preda ma continua a mantenerla sotto controllo, non gli da pace che l’altro non risponda, non ci sono sentimenti, empatia, non c’è affettività, ma solo la continua ricerca di avere informazioni. stare sul podio è un po’ diverso”.
Ma come mai le persone finiscono nella rete di questi narcisisti, con le vittime che sono nella quasi totalità dei casi delle donne? “Non è un problema di debolezza – precisa ancora la terapeuta parlando in diretta tv sul primo canale – è una sottomissione psicologica, perchè la donna non denuncia? Per indebolimento, umiliazione… mettere l’altro sotto una lente di ingrandimento, l’aggressività verbale abbassa le difese, più forte è il convincimento del manipolatore più si abbassano ragioni e difese”, conclude.