È un vero e proprio mistero, difficile da comprendere e – ancor più – da studiare; ma i ricercatori sono certi che il Nucleo della Terra sta rallentando, al punto che da diverso tempo ormai procede più lentamente della Crosta su cui noi quotidianamente camminiamo e viviamo: a dirlo è un team di geologici dell’Accademia Cinese delle Scienze e dell’Università della California del Sud che hanno recentemente pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista Nature con tutti i risultati delle loro lunghe (lunghissime) osservazioni. Prima di entrare nel vivo dello studio vale la pena ricordare che il Nucleo è quella enorme massa di ferro e nichel che ribolle al centro della Terra ad un temperatura simile a quella del Sole – stimata sull’ordine dei 5 mila gradi – che si trova a circa 5 mila chilometri di profondità e che rappresenta un pochino il ‘cuore’ pulsante del nostro pianeta.
Attorno al ‘cuore’ si trova il cosiddetto Nucleo esterno, composto da alcuni fluidi di difficile definizione che lo separano dalla già citata Crosta su cui noi ci muoviamo e vivano: la Terra – insomma – può essere immaginata come un avocado, con un Nucleo-Nocciolo, un primo stato di Fluidi e una spessa buccia protettiva. I tre strati si muovono in modo più o meno indipendente uno dall’altro e – influenzandosi a vicenda – determinano la durata della rotazione del pianeta sul suo asse e (di conseguenza) della durata del giorno e della notte; ma sono anche alla base dei campi elettromagnetici che permettono a bussole, satelliti e – addirittura – ai pacemaker cardiaci di funzionare.
Lo studio: “Il Nucleo della Terra varia la sua velocità ogni 40 anni”
Compreso cosa si intende con Nucleo della Terra e – soprattutto – la sua rotazione sarà forse più semplice capire la citata velocità di rotazione; ma prima di arrivarci occorre fare un’altra piccola digressione perché nonostante gli importanti progressi scientifici, fisici e geologici è bene tenere a mente che ad oggi non c’è un modo per osservare o studiare direttamente la massa incandescente che anima il nostro pianeta. Sorgerà spontanea una domanda: come hanno fatto i ricercatori a capire che il Nucleo della Terra sta rallentando? La risposta è contenuta nel paper su Nature che spiega che i ricercatori hanno studiato la propagazione delle onde di circa 120 terremoti registrati tra il 1991 e il 2023, e la loro velocità di rifrazione contro l’imponente massa del cuore terrestre.
Il risultato è sorprendente perché per la prima volta hanno scoperto e appurato che la velocità di rotazione del cuore terrestre segue una cerca ciclicità di circa 40 anni: tra gli anni ’70 (studiati non con i sismi ma con i test nucleari sovietici svolti tra il ’71 e il ’74) e il 2009 il Nucleo della Terra ruotava con una velocità superiore alla Crosta; mentre dal 2009 ad oggi è iniziata una fase di decelerazione che oggi ha portato al primo (o almeno, al primo di cui si abbia documentazione) ‘sorpasso’ da parte della Crosta.
Cause e conseguenze del rallentamento del Nucleo della Terra: cosa aspettarsi dai campi elettromagnetici, alla durata del giorno
Cosa significa tutto questo? La risposta non è semplice, perché seppur sia certo che il Nucleo della Terra stia rallentando, non si può prevedere cosa succederà da qui a prossimi mesi; seppur la tesi dei ricercatori cinesi e americani sia che la velocità rimarrà più o meno stabile fino almeno al 2040. Impossibile capire quali siano le cause della decelerazione, seppur anche qui i ricercatori credono che possa essere in qualche modo collegata alla fluidità dello strato liquido tra Nucleo e Crosta della Terra e alla pressione che queste due esercitano sulla massa di ferrosa; ma la tesi è in via di conferma e potrebbero volerci altri decenni prima di arrivare ad una risposta scientificamente accreditabile.
Ma tornando indietro, quali potrebbero essere le conseguenze del rallentamento? E cosa succederebbe se il cuore terrestre si fermasse del tutto? La risposta – dicevamo – è complicata perché se veramente arrivassimo ad una situazione di stop è probabile che nessuno potrebbe osservarne (o subirne) le conseguenze; ma rimanendo a quello che sappiamo dell’attuale Nucleo della Terra la risposta breve è che le conseguenze sono pressoché nulle. Certo, i ricercatori credono che potrebbero esserci dei leggeri scompensi ai campi elettromagnetici, ma li ritengono anche quasi del tutto impercettibili; così come seppur le diverse velocità causino scompensi alla durata del giorno e della notte, per ora siamo nell’ordine dei pochi millesimi di secondo. Insomma: non c’è niente di cui preoccuparsi.