Termina qui il film Il Papa Buono, Giovanni XXIII che ci ha raccontato la vita di Angelo Roncalli dalla sua infanzia fino alla morte. In molti ricordano questa splendida figura cattolica, una persona dolcissima e che ha lottato moltissimo per la pace. Il film di Ricky Tognazzi ci ha portato al decesso del Santo Padre con grandissimo cordoglio e un crescendo di emozioni. Tramite dei filmati di repertorio poi abbiamo avuto la possibilità a tornare in quella serata del giugno 1963 quando perdemmo questo splendido figlio di Cristo, colpito da un terribile cancro allo stomaco. La serata ci ha regalato delle grandi emozioni attraverso la storia di uno degli uomini più buoni della storia dell’umanità e che concilia con la giornata di oggi, la Santa Pasqua. Anche i più giovani hanno dunque avuto la possibilità di vivere una vera e propria lezione di storia contemporanea in diretta tv.
Un cancro travolge il Santo Padre
Un cancro travolge Angelo Roncalli nel film Il Papa Buono, Giovanni XXIII stiamo assistendo alle ultime ore del Santo Padre che fu eletto nel 1958 per morire appena cinque anni più tardi. L’uomo fu colpito da un tumore allo stomaco che lo portò a soffrire non poco durante il suo papato. Il racconto struggente di Ricky Tognazzi e la grande interpretazione di Bob Hoskins ci regalano un racconto dettagliato e pieno di emozione. Nonostante la grande sofferenza però l’uomo sente la sua missione e ha voglia di lasciare una testimonianza del suo passaggio: “Io ho preparato le valigie per morire, ma prima di partire voglio finire la mia enciclica sulla pace. Tutte le armi devono essere messe al bando”. Razzismo e discriminazione per le donne devono essere abolite e soprattutto non si dovrà mai più provare una paura come quella vissuta durante la crisi dei missili di Cuba.
La crisi dei missili di Cuba
Il Pontefice Angelo Roncalli è il protagonista del film Il Papa Buono, Giovanni XXIII. Siamo di fronte a una nuova guerra? C’è grande preoccupazione con Loris Capovilla sempre vicino al Santo Padre sempre più in condizioni precarie di salute. La situazione a Cuba è davvero precipitata con gli americani che hanno attaccato senza pietà. È così che da Papa decide di lanciare il suo messaggio di pace, cercando di porsi contro una Guerra che sembra davvero ormai pronta ad esplodere per le tensioni tra Cuba e Stati Uniti. Siamo nell’ottobre del 1962 durante la famosa crisi dei missili di Cuba, il Santo Padre sarebbe morto circa otto mesi dopo. Le sue parole però saranno molto importanti per evitare lo scoppio di un conflitto mondiale e la conseguente morte di milioni di persone.
La promessa di Loris Capovilla
Nel film Il Papa Buono, Giovanni XXIII abbiamo la possibilità anche di assistere alla grande umanità di Angelo Roncalli una volta divenuto Pontefice. Il suo incontro con una bambina malata in ospedale non può che commuovere. Arriva poi il racconto e la riflessione sul suo passato e quel rapporto speciale col suo vescovo Radini Tedeschi. Nonostante la voglia di essere sempre riservato l’uomo ha capito, con la vita, l’importanza degli affetti. Chiederà al Monsignor Loris Capovilla la possibilità di stargli vicino fino alla fine, come lui stesso da giovane aveva fatto per Radini-Tedeschi. Quello che stupisce di questo ritratto è la saggezza di un uomo che ha dimostrato fin dall’adolescenza di avere un cuore enorme e una devozione incredibile nei confronti delle persone che giorno dopo giorno gli si sono proposte davanti.
La lunga lotta contro la malattia
Angelo Roncalli è Il Papa Buono, Giovanni XXIII. Il film ci mostra le difficoltà dell’uomo che una volta eletto era già ferito dalla malattia. Un racconto che ci fa riflettere sulla grandezza di questo uomo che ha dato il suo cuore per la causa dei suoi fedeli. Nonostante le sue esitazioni ha dimostrato sempre e comunque una forza d’animo incredibile. Lo vediamo poi all’interno di un carcere dove aveva deciso di recarsi per lanciare il suo messaggio: “Voglio mettere il mio cuore vicino al vostro e a quello dei vostri cari che sono a casa e vi aspettano con trepidazione. Per questo sono venuto qui“. Terminata la prima parte di questo film originariamente disegnato in due parti come miniserie tv. Ora ci aspetta di vedere nel dettaglio gli anni del papato e la morte di Giovanni XXIII.
Una lezione di storia contemporanea
Grazie al film Il Papa Buono, Giovanni XXIII possiamo assistere anche a una lezione di storia del 1900. Questo perché attraverso la sua vita andiamo a scoprire alcune cose accadute nel mondo e anche nel nostro paese. Tramite il volto della Chiesa Cattolica si riesce ad arrivare a fondo di diversi ragionamenti legati anche alla politica. Angelo Roncalli vuole il bene dell’umanità e per questo di fronte ai suoi colleghi spiega che l’unico obiettivo della chiesa deve essere quella di dare una vita ai fedeli. La sua mente non può che volare indietro al passato alla gioventù quando Nicola era audace e Mattia così prudente con Roncalli nel mezzo. Ora però è arrivata la maturità e per lui si affaccia una nuova possibilità legata alla carica che assumerà tra non molto tempo. La morte di Pio XII porterà a una nuova vita che lo trasformerà in Giovanni XXIII.
La morte di Radini-Tedeschi e…
Il film Il Papa Buono, Giovanni XXIII spazia sulla vita di Angelo Roncalli. Da Città del Vaticano arrivano brutte notizie per l’uomo che ha deciso di tornare a casa per diventare sacerdote. Il Monsignore Giacomo Radini-Tedeschi sembra aver portato a dei movimenti di sommossa e sembra che Angelo sia colpevole quanto lui. Viene così chiamato a Roma per dei chiarimenti. Intanto Radini-Tedeschi è sul letto di morte e chiede ad Angelo: “Voglio che sia tu a chiudermi gli occhi quando sarà il momento”. Roncalli non può trattenere le lacrime: “I vostri occhi devono rimanere aperti il più a lungo possibile perché capiscono il mondo meglio di chiunque altro“. Dopo la morte del Monsignore solo l’obbedienza costringe Angelo a seguire i voleri di Monsignor Morelli. Carla intanto ha partorito e l’uomo deve starle vicino per superare un parto che non è stato semplice, nonostante il bimbo stia benissimo.
Angelo Roncalli torna a casa
Sviluppi interessanti prendono scena nel film Il Papa Buono, Giovanni XXIII. Nicola da Catania da giovane è sicuramente un innovatore, uno pronto a portare una ventata d’aria fresca nella Chiesa. Disgustato da alcuni atteggiamenti, come quello di non poter leggere Emmanuel Kant, attacca il Monsignore e viene cacciato dall’aula. L’atteggiamento viene poi criticato anche da Angelo Roncalli di fronte a quello che sarà il futuro Cardinale Mattia Carcano. Il desiderio di Angelo è quello di ritornare a casa: “Io posti che contano sono quelli vicini ai miei cari, voglio tornare tra la mia gente dove mi hanno insegnato la parola di Dio”. Il racconto di Angelo commuove, si saluta con Mattia per seguire la sua strada. Al momento però il percorso dei due si divide qui. Il ritorno a casa è davvero molto commovente, Angelo può finalmente riabbracciare i suoi cari. Ora toccherà a lui dire messa insieme a Don Rebuzzini.
L’infanzia del piccolo Angelo Roncalli
Il film Il Papa Buono, Giovanni XXIII parte dall’infanzia del piccolo Angelo Roncalli. Proprio così si chiamava il Santo Padre che già da bambino aveva dimostrato un grandissimo attaccamento alla figura di Gesù Cristo. Bravissimo a scuola aveva palesato la volontà di studiare per diventare prete. Si tratta sicuramente di una folgorazione del bimbo in grado di capire fin da piccino quale era la sua strada. Inizialmente fu la madre a spingere per fargli seguire la sua strada, mentre il padre si opponeva per le grandi difficoltà e i sacrifici che avrebbero dovuto affrontare sia il bimbo che la famiglia. Sarà zio Zaverio, interpretato da Enzo Robutti, a dargli la spinta per muoversi dal suo piccolo paesino per andare a seguire la sua strada. Una scelta che era impossibile non accettare come giusta e illuminata.
La regia è di Ricky Tognazzi
Il Papa Buono – Giovanni XXIII va in onda stasera su Canale 5 nella prima serata della Santa Pasqua 2020. La rete ammiraglia di Mediaset decide in un giorno così solenne di ripercorrere la vita il Santo Padre tra i più amati della storia della chiesa cattolica. La miniserie tv in due puntate va in onda per intero, trascinandosi fino a quasi l’una di notte. Diretta da Ricky Tognazzi questa opera è stata scritta dallo stesso insieme alla moglie Simona Izzo e con loro Marco Roncalli e Fabrizio Bettelli. Papa Giovanni XXI, al secolo Angelo Roncalli, è interpretato da un magnetico Bob Hoskins. Nel cast troviamo anche Fabrizio Vidale, Carlo Cecchi, John Light, Rolando Ravello, Roberto Citran, Arnoldo Foà, Francesco Venditti e molti altri ancora. La piccola particina del Monsignor Giacomo Radini-Tedeschi è stata interpretata dallo stesso Ricky Tognazzi.
Il Papa Buono, la trama del film
Il Papa Buono racconta la storia di Papa Giovanni XXIII dalla sua infanzia fino all’elezione al papato passando dal Concilio e arrivando alla sua morte. Si vivranno tutti i passaggi di un percorso non facilissimo da sostenere tra cui per esempio le difficoltà con il Cardinale Mattia Carcano. Il suo percorso, seppur breve, fu decisamente uno dei più complicati e importanti della storia del novecento. Rimase Papa tra il 1958 e il 1963 attraverso il colpo di stato di Fidel Castro, l’erezione del Muro di Berlino, Gagarin il primo uomo nello spazio, l’omicidio Kennedy. Tra i punti forti ci sarà poi la costruzione di un personaggio che fu in grado di essere prete allo stesso modo in una parrocchia ai piedi delle Alpi così come accaduto poi a San Pietro in Città del Vaticano.
La vita di Papa Giovanni XXIII
Papa Giovanni XXIII su eletto il 28 ottobre del 1958 rimanendo in carica per soli 5 anni fino alla morte il 3 giugno del 1963 alla fine di una lunga lotta contro un cancro allo stomaco. In cinque anni di pontificato riuscì ad avviare un impulso rinnovato all’evangelizzazione della Chiesa Universale. Era un uomo buono e sicuramente molto semplice, per questo in poco tempo arrivò al cuore della gente. Chi ha vissuto quel periodo infatti ancora oggi lo ricorda con affetto, associandogli solo ed esclusivamente sentimenti di pace e gioia. Il 3 settembre del 2000 fu beatificato da Papa Giovanni Paolo III e il 27 aprile del 2014 fu canonizzato da Papa Francesco proprio insieme a Giovanni Paolo II.