Curioso quanto faccia notare Open in merito alla rottamazione quater, la misura introdotta nella prima misura di bilancio del governo Meloni, che venne fortemente criticata dall’opposizione, a cominciare dal PD e che è ora è stata utilizzata dallo stesso partito democratico.
Il quotidiano online ricorda le pesanti parole rilasciate da numerosi esponenti di spicco Dem, come ad esempio il governatore della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ma anche Elly Schlein, all’epoca in corsa per diventare segretaria del partito, che definirono quella legge un “condono” e un “marchio di fabbrica” della destra. Per Ubaldo Pagano, capogruppo del PD in commissione Bilancio della Camera, la rottamazione quater fu invece una legge che aiutava i criminali e gli evasori, mentre per Giuseppe Provenzano era un miliardo di euro regalato ma soprattutto un passo indietro contro l’evasione. A distanza di quasi due anni da quegli eventi si scopre che fra i beneficiari della rottamazione quater vi è proprio anche il Pd, il partito democratico.
PD E ROTTAMAZIONE QUATER: SI EVITANO LE SANZIONI E SI PAGANO I CONTRIBUTI ARRETRATI
Secondo quanto scrive Open i Dem avrebbe aderito alla rottamazione quater per evitare le sanzioni previste e nel contempo rateizzare i contributi che non erano stati versati negli anni. Una notizia che il quotidiano definisce “sorprendente” e che è stata scoperta dopo aver visionato il bilancio del Partito Democratico riferito al 2023, dove si precisa che entro il 30 novembre del 2027 gli stessi Dem provvederanno a sanare i propri debiti verso gli istituti di previdenza, senza quindi far alcun riferimento a “condono”, “legge pro criminali”, “marchio della destra”, e via discorrendo.
Insomma, un vero e proprio volta faccia, che lascia sicuramente stupiti, un classico esempio di “predicare bene e razzolare male”. Ma come mai il Pd, che ha deciso di utilizzare la rottamazione quater, ha questi arretrati con gli istituti di previdenza come ad esempio l’Inps? A riguardo viene specificato che il Partito Democratico è l’unico gruppo politico che ha dei dipendenti, in totale 110 lavoratori subordinati e 7 collaboratori al 31 dicembre del 2023.
PD E ROTTAMAZIONE QUATER: LA NECESSITÀ DI SNELLIRE L’ORGANICO
Fra questi vi sono 18 giornalisti a tempo pieno, 89 dipendenti sempre a tempo pieno, più 3 parti time, mentre altri lavoratori non vengono pagati direttamente dal partito. E pensare che la situazione era ancora più gravosa in occasione del primo anno di Elly Schlein, quando in totale i dipendenti erano ben 116, poi sei di questi sono stati “esodati” ma in cambio di circa 37mila euro a testa.
Nel corso del 2024 sono stati messi a bilancio ben 410.065 euro per favorire l’uscita di altri dipendenti, e le ricollocazioni avverranno entro il 30 settembre del 2024, quando scadranno gli ammortizzatori sociali. Una strategia, ricorda Open, che sembra molto simile a quella di Stellantis, che negli ultimi due anni ha incentivato anche lautamente l’uscita di molti lavoratori Fiat, Alfa Romeo, Maserati e via discorrendo, di modo da snellire l’organico e alleggerire i costi. A differenza ovviamente del PD, il gruppo di automotive non può ricollocare nell’amministrazione pubblica i suoi dipendenti, ma eventualmente spostarli in altre sedi.