Mourinho su Eriksen: ho pianto e pregato, dopo la grande paura dobbiamo festeggiare!
José Mourinho, l’uomo che ha dato il via libera per il passaggio di Eriksen all’Inter, è stato molto turbato dalle immagini televisive di sabato pomeriggio, quando il calciatore danese si è accasciato al suo privo di sensi: “Credo che anche Dio stesse guardando la partita della Danimarca. Ho pianto e pregato e il calcio si è unito, mostrando dei buoni valori come amore e solidarietà. Dobbiamo festeggiare perché Christian è ancora con noi”.
Il tecnico, che tra un mese prenderà pieno possesso della panchina della Roma, ha parlato con uno dei compagni di Eriksen, quell’Hojberg che ha sbagliato il rigore del possibile pareggio: “Pierre mi ha riferito che il suo compagno sta bene e che tutta la squadra si è ripresa dopo lo shock. Adesso sono concentrati sulla partita con il Belgio, ma tutti sperano che Christian li possa raggiungere presto per stare con loro”. Infine, Mourinho ha voluto sottolineare come tutto quello che è accaduto abbia mostrato anche i buoni valori del calcio, l’amore, la solidarietà e lo spirito di famiglia: “Il calcio unisce le persone”.
Eriksen: “Potrei anche allenarmi”
I tanti messaggi di solidarietà giunti da tutto il mondo del calcio hanno contribuito a sollevare il morale di Eriksen, che rimane ricoverato, in osservazione, presso il Rigshospitalet di Copenhagen. Le sue condizioni sono stabili, ma il giocatore è costantemente in contatto con i suoi compagni di squadra, con i quali ha scherzato. Lo ha riferito il commissario tecnico Kasper Hjulmand: “Ieri, durante una videochiamata con la squadra, si è preoccupato più lui di come stessimo noi che delle sue reali condizioni di salute. Ci ha pure lasciato dicendo che noi stiamo peggio di lui e che lui sarebbe già pronto per allenarsi”.
Eriksen, quindi, che ha caricato l’ambiente in visto della decisiva sfida con il Belgio. Dopo la sconfitta contro la Finlandia, la nazionale danese non può più sbagliare, anche se l’avversario non è proprio dei migliori. I Diavoli Rossi, guidati da Romelu Lukaku, proveranno ad espugnare il Parken di Copenhagen per guadagnarsi gli ottavi con un turno d’anticipo. Certo, non sarà facile per loro, perché troveranno uno stadio e una squadra che venderanno cara la pelle per fare un bel regalo al loro giocatore più rappresentativo.