Il ponte delle Spie, film che andrà in onda su Rai 3 questa sera, è tratto da una storia vera. Il regista Steven Spielberg si è, infatti, ispirato in maniera dettagliata a quanto accaduto durante la Guerra Fredda. Il ponte delle spie è uno storico scambio accaduto tra agenti degli Stati Uniti e dell’Urss il 10 febbraio del 1962 sul Ponte di Glienicke, a Berlino. Da quel momento assunse il nome di Ponte delle spie, visto che era teatro di numerosi scambi tra spie e prigionieri. Ma facciamo un passo indietro. L’agente sovietico Rudolph Ivanovich Abel inviava e riceve messaggi cifrati che venivano nascosti dentro monete, bulloni e batterie in disuso. Ma l’FBI venne a conoscenza di questo traffico di informazioni illegale, tra l’altro per puro caso.



spieTutta colpa dell’inesperienza di Reino Hayhanen, un giovane agente sovietico che collaborava con Abel. Nel 1952 spese ingenuamente un nichelino vuoto dandolo al fattorino che però si rese conto che la moneta era troppo leggera, quindi la lasciò cadere, temendo fosse falsa. Ma quando cadde a terra si aprì, così l’ignaro fattorino si ritrovò un frammento di microfilm con un messaggio in codice.



LA STORIA VERA DEL PONTE DELLE SPIE: UNO SCAMBIO…

Reino Hayhanen per questo errore venne rispedito in Unione Sovietica, ma nel 1957 disertò e diventò un informatore degli Stati Uniti, per cui spiegava come decifrare il codice. E denunciò l’agente Rudolph Ivanovich Abel alle autorità, che lo fermarono nel giugno. Condannato a oltre 30 anni di prigione e a pagare una multa di 3mila dollari, venne poi liberato nel 1962 con uno scambio a Berlino che era già cominciato due anni prima, quando venne abbattuto un aereo spia americano nei cieli russi. Un evento così grave che avrebbe potuto scatenare la guerra nucleare.



Gli Stati Uniti riuscirono a riportare a casa il pilota Francis Gary Powers, che poi fu processato. La sua storia e quella di Abel si incrociarono con quella di Frederic Pryor, uno studente di Yale che svolgeva un dottorato di ricerca a Berlino. Arrestato dall’Unione sovietica perché considerato una spia, rischiò di essere condannato a morte. Ma con l’arrivo dell’avvocato James Donovan a Berlino, i due ostaggi americani riuscirono ad ottenere la liberazione.