Baby gang violente, stupri di gruppo e comportamenti deviati sono fenomeni sempre più frequenti tra i giovanissimi, alla luce degli ultimi eventi di cronaca, interviene lo psichiatra Tonino Cantelmi sostenendo che alla base di questa “emergenza sociale”, ci sarebbero le dipendenze, spesso concesse proprio da un disinteresse degli adulti nei confronti dei figli, specialmente quella dal porno che causa gravi problemi agli adolescenti, deviando le emozioni e facendo prevalere l’impulsività, fino ad “azzerare il cervello“. In un’intervista rilasciata al quotidiano Avvenire, Cantelmi, esperto nella cura delle dipendenza giovanili, soprattutto di quelle legate alla sessualità, spiega quali sono gli effetti prodotti sulla psiche dal consumo compulsivo di materiale hard, e di quella che chiama “una realtà davvero allarmante”.
Perchè ” l’accesso alla pornografia ha sfondato il muro degli 11 anni e per gli adolescenti l’educazione sessuale è fortemente basata sul porno. Tutto ciò costruisce cervelli molto sbilanciati sul sistema della dopamina e predisposti alla dipendenza“. In questo modo, fin dall’infanzia ci si abitua ad avere un’affettività alterata, con incapacità di gestire l’intimità che porta a comportamenti aggressivi.
Tonino Cantelmi “Proteggiamo i giovani dalla pornografia, i veri predatori sono gli adulti”
Lo psicoterapeuta Tonino Cantelmi spiega che l’eccesso di materiale pornografico al quale i ragazzi sono esposti fin da piccoli, genera confusione nelle relazioni future con conseguenze in tutta la sfera psicoaffettiva. Per questo motivo, avverte i genitori circa la necessità di proteggere i figli da queste dipendenze, poichè gli adolescenti ne diventano vittime, e di conseguenza sono portati ad agire come “predatori” credendo che quello sia il naturale modo di comportarsi.
Gli adulti dovrebbero imparare a riconoscere i “segnali di allarme” per prevenire il fenomeno, principalmente “Essere presenti nella vita dei loro figli“, e poi “evitare parole e atteggiamenti che potrebbero giustificare la cultura negativa” come ad esempio apprezzamenti o denigrazioni sul corpo e sull’apparenza. Bisogna educare i giovani a “non accettare comportamenti abusanti, anche solo battute, gesti, allusioni” e conclude “Purtroppo non proteggiamo i giovani dall’alcol, dalla droga, dal tabacco, dal gioco d’azzardo e tanto meno dalla pornografia. I veri predatori sono gli adulti che consentono tutto a un ragazzo di 12 anni”.