Soltanto l’altra sera Daniela Santanché bombardava Beppe Grillo: “Vuole sostituirsi ai soggetti che ha nel mirino. Noi vogliamo cambiare la realtà che vediamo priva di libertà, lui invece vuole sostituire se stesso a coloro che vietano la libertà. L’uscita infelice e barbara contro i giornalisti lo dimostra appieno”. Ieri è giunta una seconda lista di proscrizione: dopo i cronisti, è toccato a 150 deputati “abusivi” del centrosinistra. E un avvertimento “ad personam” contro il presidente Napolitano che i Cinque stelle vorrebbero mettere in stato d’accusa. Ma stavolta la reazione di Forza Italia è stata di opposto avviso: “Se Grillo presenta la richiesta di impeachment, la esamineremo”, ha detto Renato Brunetta.

Ma gli azzurri passati all’opposizione vedrebbero di buon occhio anche la cacciata degli “abusivi”, oltre che del capo dello Stato; si tratta dei deputati del centrosinistra (Partito democratico, Sel, Centro democratico e Sudtirolesi) eletti grazie al premio di maggioranza dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Grillo ne ha pubblicato i nomi sul blog e vorrebbe picchettare Montecitorio per impedire loro l’ingresso. Si sta dunque saldando un asse inedito all’opposizione tra grillini e forzisti, si potrebbe chiamarlo “Forza Grillo”. I punti di contatto sono ormai molteplici. C’è l’insofferenza verso il capo dello Stato. L’ostilità nei confronti del governo Letta, paralizzato dall’attesa di conoscere l’esito delle primarie Pd.

Esiste poi un fronte comune anti-euro e anti-Europa più in generale. Su questo viene in appoggio la Lega Nord, che ieri ha incoronato Matteo Salvini nuovo segretario federale con un risultato umiliante per l’antagonista Umberto Bossi, ridotto a meno del 15 per cento di consensi nel partito che egli ha fondato. “La mia sarà una Lega di battaglia” ha detto Salvini “che avrà come primo obiettivo di riprendere la sovranità dall’Ue, ci siamo rotti le palle che Bruxelles ci deve dire come dobbiamo vivere, questo è un gulag”. Nell’imminente campagna elettorale per il Parlamento di Strasburgo, l’euroscetticismo sarà il cavallo di battaglia di Lega, Forza Italia e grillini.

Ma l’asse Beppe-Silvio annovera obiettivi più immediati: andare al voto il prima possibile anche per le politiche, non solo per le europee. Il Porcellum rimaneggiato dalla Consulta è diventato un sistema proporzionale puro che, rispetto alla composizione del Parlamento attuale, ridimensionerebbe la sinistra premiando proprio berlusconiani e grillini. La tattica fortemente destabilizzante dei due gruppi di opposizione è evidente. I Cinque stelle attaccano Napolitano e la sinistra, gli azzurri se la prendono con gli alfaniani, la magistratura e i complotti delle “alte cariche”, minacciando di offrire sponde all’impeachment contro il Quirinale.

Nichi Vendola invita a riflettere “sul grillismo di Berlusconi e sul berlusconismo di Beppe Grillo”. La drammatizzazione delle due forze di minoranza ha un evidente scopo elettoralistico. Cinque stelle e berlusconiani sono gli unici partiti a non menzionare ipotesi di nuove leggi elettorali, che invece stanno a cuore al Pd e agli alfaniani. Vogliono votare e basta, sicuri di un risultato che migliorerà la loro attuale rappresentanza parlamentare.

L’altro campo di battaglia presidiato da Forza Italia è la trincea contro il Nuovo centrodestra di Alfano, che ieri ha radunato 13mila persone a Roma. Le seconde file azzurre persistono nel fuoco di sbarramento contro gli ex compagni del Pdl. I quali sfidano Renzi, probabilissimo nuovo leader Pd, su due temi: riforma del lavoro in senso liberale e della giustizia. Oggi Berlusconi risponderà lanciando i circoli azzurri sul territorio durante una manifestazione nel pomeriggio a Roma.