Molti sono stati i commenti alla sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato ad una pena severa — si dovranno in ogni caso attendere i successivi gradi di giudizio — l’ex presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Tuttavia i commenti non hanno sottolineato un aspetto fondamentale della sentenza.
Il tribunale di Milano, pur condannando l’uomo politico per corruzione, lo ha assolto dall’accusa di associazione a delinquere, come ha assolto da tale accusa l’ex direttore generale della Regione, Nicola Maria Sanese, e il direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Carlo Lucchina, sancendo anche che non vi è stato alcun atto illegittimo nella gestione della sanità lombarda.
La sentenza separa quindi il comportamento personale di Roberto Formigoni dall’assetto generale della Regione Lombardia. Le sentenze dei successivi gradi di giudizio confermeranno o meno le accuse verso Formigoni, ma contrariamente al teorema dell’accusa il Tribunale di Milano ha assolto il sistema intero messo sotto accusa dalle tesi della procura. Rimane quindi solo il fatto incontrovertibile che il sistema sanitario lombardo ha assicurato il raggiungimento di risultati di indubbia utilità per l’intera nazione — si pensi alle cure prestate ai malati di altre Regioni.
I bilanci in pareggio della Sanità lombarda costituiscono un’eccezione sul territorio.
L’integrazione del sistema pubblico e privato, mediante l’utilizzo di DRG e funzioni, ha assicurato un sistema equilibrato e attento alle spese ed è stato garantito un servizio di qualità in favore della comunità.
Un sistema giudiziario di un paese veramente civile è quello in grado di non dare giudizi sommari frutto di teoremi non provati. Troppe volte nel recente passato abbiamo visto tentativi giudiziari di condannare collettivamente tutto e tutti senza avere prove documentali a supporto di illazioni, con l’evidente scopo di dare letture della storia recente mosse da ideologie di parte. Il Tribunale di Milano ha evitato con la sentenza dell’altro ieri ha evitato che questo avvenisse una volta di più.