Ibra, Pato, Dinho, Robinho, il Milan di quest’anno ha lo spogliatoio sovraffollato di talento. Ma tutte queste stelle non si pesteranno i piedi? Abbiamo chiesto a Nando Sanvito, giornalista Mediaset, in esclusiva per ilsussidiario.net, di spiegarci come sarà la convivenza dei fuoriclasse rossoneri.
Un avvio scoppiettante quello di Ibrahimovic, gol e scontro con Sacchi…
Sì, c’è però nel suo inserimento nel Milan un altro aspetto, rimasto ai margini dell’analisi degli osservatori, che forse varrebbe la pena di sviscerare
Ti riferisci al suo impatto sullo spogliatoio?
Più in concreto mi riferisco all’impatto su Pato
Ma il brasiliano starà fuori un po’ per infortunio…
E infatti sarà interessante vedere come funzionerà Robinho. Ho l’impressione infatti – e non solo per i litigi in campo a Cesena – che Ibrahimovic possa finire per cannibalizzare Pato. Quest’ultimo è un finalizzatore esattamente come lo svedese e poco incline con la palla a dialogare con i compagni. Ibra preferisce avere a fianco uomini assist e Robinho lo è un pochino di più di Pato. Poi c’è l’aspetto psicologico. Avere uno al fianco come Ibra che ti martella continuamente chiedendoti la palla e rimproverandoti se non gliela dai come la vuole lui può avere effetti nulli su un giocatore di grande personalità, può invece mandarti in tilt se soffri queste situazioni
Stai dicendo che Ibra e Pato sono incompatibili?
A livello tattico sono compatibili se il Milan vira su un gioco di contropiede, viceversa penso che qualche problema tra i due possa porsi e il superarlo dipende molto dalla disponibilità di entrambi. Non dimentichiamo che il procuratore di Pato questa estate qualche passo verso il Barcellona e prima ancora verso Chelsea e Real Madrid l’aveva fatto, lo stesso Guardiola nell’affare Ibra fu il primo nome che fece porre dai dirigenti catalani sul tavolo della trattativa, ma il Milan chiuse subito le porte. Ma se dovesse trovarsi nella condizione di scegliere tra Ibra e Pato, la società rossonera quelle porte non le sprangherebbe più.