Prima l’addio alla Champions League. Poi i tentennamenti in campionato con Ibrahimovic che si fa espellere contro il Bari, danneggiando pesantemente i suoi compagni. Abbiamo chiesto a Nando Sanvito, giornalista di Sport Mediaset che ha seguito da vicino le ultime gare dei rossoneri, un commento per ilsussidiario.net.
Un solo gol su rigore nelle ultime 9 partite e ora un rosso. Cosa succede a Ibrahimovic?
Qualcosa che è fisiologico nella sua carriera. In ogni stagione ha sempre avuto periodi di flessione più o meno lunghi. E’ successo alla Juve, all’ Inter, al Barcellona, sta succedendo ora al Milan.
Sta accadendo nel momento più delicato per il Milan…
Ieri qualche giocatore del Bari mi ha detto che l’espulsione di Ibrahimovic ha danneggiato loro e favorito il Milan, in quanto senza lo svedese i rossoneri hanno dovuto diversificare il loro gioco, allargarlo sulle fasce e i baresi sono andati in difficoltà.
Meglio dunque un Milan senza Ibrahimovic?
Dico solo che ora è una buona occasione per Allegri per far vedere di che stoffa è fatto come allenatore. Con Ibra in campo c’è stato finora solo un modo di giocare, ora dovrà inventarsi qualcos’altro e non è detto che sia peggio. Se hai un campione fuori forma, magari per qualche partita è meglio giocare senza, ma bisogna costruire un’alternativa di gioco. Ecco un bel banco di prova per Allegri
Stai dicendo che finora ha inventato poco o nulla?
No. Ad esempio l’inserimento di Boateng come trequartista è stata una buona idea. Diciamo che adesso è la situazione ideale per fare un salto di qualità come tecnico…
L’eliminazione dall’Europa lo ha ridimensionato?
Si può dire che non ha invertito il trend del Milan di Leonardo. Se in campionato la differenza di punti con quel Milan sta nel derby vinto, in Europa si è limitato a battere la terz’ultima del campionato francese. In Champions league entrambi i Milan hanno vinto solo il 25% delle partite, per un totale di 4 vittorie su 16 gare. Numeri e proporzioni che, trasferiti al nostro campionato, su per giù sono appannaggio di squadre come Chievo, Sampdoria, Cesena o Lecce.
(Eugenio Monti)