Una Superlega europea formata da venti squadre. E’ questa l’idea portava avanti da alcuni club spagnoli che avrebbero aperto un duro fronte con l’Uefa. Una notizia confermata anche da Nando Sanvito, giornalista sportivo di Mediaset, che ne ha parlato con ilsussidiario.net
Quattro mesi fa in un’intervista a Ilsussidiario.net hai anticipato quello che sarebbe successo nella Lega di serie A, con le spaccature tra grandi e piccole che ora sono sotto gli occhi di tutti. Quali ulteriori sviluppi prevedi?
Penso che a questo livello le cose più interessanti si stiano “covando” altrove, cioè sullo scenario europeo
A cosa ti riferisci?
Al fatto che stia ripartendo una alleanza tra i grandi club per rilanciare l’idea di una Superlega europea
Ma non era già stato il cavallo di battaglia del cosiddetto G14 una ventina d’anni fa?
Sì e aveva costretto la Uefa a una riforma della Champions League. Ma a differenza di allora il traino non è il Milan di Galliani ma adesso sono gli spagnoli a tirare la volata…
Con quali obbiettivi?
L’obbiettivo minimo è costringere l’Uefa a far entrare nella Governance, che stabilisce i regolamenti, una rappresentanza dei club di modo che sulle decisioni abbiano voce in capitolo e di conseguenza si vari una serie di provvedimenti atti a ridistribuire la ricchezza prodotta dalla Campions League.
Quali ad esempio?
Oggi quasi un quarto della ricchezza prodotta dalle competizioni europee per club finisce nelle tasche dell’Uefa per finanziare tra l’altro i campionati europei per nazioni. Una delle prossime richieste sarà di rivedere l’entità economica dell’indennizzo ai club per l’utilizzo di giocatori da parte delle nazionali. Si vogliono rivedere anche i parametri. Oggi un club che presta un giocatore ad Andorra o alla Spagna prende la stessa quantità di indennizzo. In questo caso si vuole inserire una sorta di coefficiente (basato ad esempio sul ranking delle Nazionali) per differenziare il rimborso
Qual è la molla di questa operazione?
-La constatazione che i grandi club non ce la fanno più a sostenere i costi del calcio. Dunque si rimettono in trincea e vogliono ricattare l’Uefa: o si redistribuisce la torta o noi facciamo per conto nostro un campionato europeo a 20 squadre e ci intaschiamo tutti i proventi della competizione. Mi risulta che già in queste ore a Nyon si sia cominciato a parlarne…