Non c’è dubbio che questa sarà una Pasqua particolare, viste le limitazioni agli spostamenti ancora in vigore. Non tutti amano passare questa festa in famiglia, per tanti è da tempo infatti il preludio di una gita fuori porta. La stessa che negli ultimi anni ha visto diversi fan di Renato Pozzetto (e lo stesso attore milanese) riunirsi nel giorno di Pasquetta a Carbonara al Ticino, paesino che è stato teatro di parte delle riprese de Il ragazzo di campagna, film del 1984, diretto da Castellano e Pipolo, diventato cult.



Artemio è un contadino che vive con la madre nella cascina di Borgo tre case, frazione di Borgo dieci case, e che nel giorno del suo 40° compleanno dà sfogo alla sua frustrazione per la vita non facile che è costretto a fare, tra levatacce, mancanza di comfort e di svaghi, nonché di giovani e attraenti donne, e tempi dettati dalla natura. Decide così di partire per la città, contando sull’appoggio che può trovare a Milano nel cugino Severino.



Tuttavia scopre presto che per sopravvivere si è dato a piccole attività criminali e lo stesso Artemio si trova coinvolto, inconsapevolmente, in uno scippo ai danni di Angela, donna di cui si innamora e che comincia a corteggiare in un modo piuttosto goffo. Se all’inizio la vita in città sembra la realizzazione di un sogno, in breve tempo non mancheranno per Artemio delle delusioni.

Pozzetto si trova a suo agio nel ruolo dell’ingenuo (ma in realtà molto sveglio) contadino (complice anche il suo passato televisivo nella trasmissione Rai “Il poeta e il contadino” con l’amico e collega Cochi Ponzoni) e non mancano gag diventate cult, come quella in cui Artemio e i suoi amici contadini attendono il passaggio del treno tra i campi seduti come se fossero in un cinema all’aperto davanti a un film, ma se ne potrebbero citare tante altre, come il colloquio di lavoro presso una compagnia assicurativa o la preparazione della cena nell’appartamento di un residence letteralmente a misura d’uomo.



Non c’è dubbio che nel mettere a confronto la vita di campagna con quella di città, la pellicola mostri perlopiù i lati negativi di Milano. Ma lo fa soprattutto mettendo in luce la mancanza di semplicità in una vita in cui la frenesia e la voglia di far carriera sembrano aver preso il sopravvento su valori importanti come l’onestà o la voglia di metter su famiglia.

Certo Il ragazzo di campagna è una pellicola non priva di limiti, ma che sia entrata nel cuore di tanti italiani lo prova anche l’idea nata proprio pochi anni fa per trascorrere la Pasquetta nei luoghi in cui è stata girata. Iniziative analoghe hanno riguardato altri film amati, come nel caso della saga di Fantozzi, dato che da alcuni anni nel bresciano si corre la Coppa Cobram del Garda. A tutti i milanesi farà poi piacere vedere alcuni scorci della propria città come apparivano quasi 40 anni fa, oltre che un trattore che ostacola un caotico traffico nel centralissimo corso Vittorio Emanuele II, oggi deserto come tanti centri storici d’Italia.