Il Re Leone torna a ruggire da oggi nelle sale cinematografiche ma solleva anche qualche dubbio di troppo. Il film Disney si porta dietro un realismo come mai prima d’ora per un cartone animato che tuttavia ha trasformato il prodotto finale in un documentario più che in una nuova opera poetica come lo era nella sua versione precedente. La storia resta quella identica all’originale, eppure manca quel pizzico di ironia e poesia, per l’appunto, che avevano reso così celebre il cartone, amato da grandi e piccini. Il motivo è presto detto: il regista Jon Favreau ha cercato di immaginarsi parte di una troupe che filma la reale storia di veri leoni, seppur parlanti. Personaggi e luoghi, tutto sembra reale con il rischio però che totali e transizioni sembrino più cinema documentario che di finzione. L’eccessivo realismo cancella del tutto i colori tipici dell’originale, destinato al medesimo tipo di pubblico. Ma per la Disney, tuttavia, potrebbero non essere poi dei grossi problemi quelli appena illustrati. Nonostante la storia resti uguale alla precedente versione, oltre al realismo lo differenzia anche la durata, di circa mezzora in più. Un allungamento di tempi che tuttavia non restituisce nulla di nuovo o di più al risultato finale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SFUMATURE, REALISMO E (POCHE) EMOZIONI
E’ il grande giorno de Il Re Leone, film Disney che arriva nelle sale italiane e che punta ad ottenere un grande riscontro al botteghino. Un remake che non smantella tutti i punti di riferimento della ‘prima versione’ con Favreau che anzi voluto valorizzare tutta la tradizione insita nel lungometraggio d’animazione: dall’Amleto di Shakespeare passando per tutti i rimandi al periodo precedente. E i temi sono quelli di sempre: dal tradimento al raggiungimento dell’età adulta, passando per la morte e la rinascita. Il regista ha voluto aggiungere sfumature e realismo, ma le emozioni non sembrano essere tantissime secondo le primissime recensioni disponibili in rete: l’approccio utilizzato dal regista potrebbe aver sovrastato “l’originalità” della pellicola. Ma ogni valutazione va al pubblico, che si recherà a partire da oggi in sala per assistere alla riedizione di uno dei film più amati di sempre. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL RE LEONE DA OGGI AL CINEMA
Dopo Aladdin, è il turno de Il Re Leone: da oggi, mercoledì 21 agosto 2019, al cinema il remake del classico Disney diretto da Jon Favreau. Tornano sul grande schermo gli amati protagonisti della pellicola da record del 1994, ma in una veste completamente nuova e con un cast di voci a dir poco straordinario: Marco Mengoni e Elisa doppieranno Simba e Nala, senza dimenticare la presenza di Edoardo Leo e Stefano Fresi per le voci di Timon e Pumbaa. La cantante Cheryl Porter interpreterà una delle canzoni più amate del film, “Il cerchio della vita”, e c’è grande curiosità per scoprire il live action: la produzione non ha badato a spese e Favreau ha usufruito di immagini fotorealistiche generate al computer per dare nuova vita all’intramontabile successo, vincitore nel 1994 dei premi Oscar per la miglior canzone originale (“L’amore è nell’aria stasera”) e per la miglior colonna sonora originale, firmata dal grande Hans Zimmer.
IL RE LEONE, LA TRAPPOLA DEL REMAKE
Il Re Leone è sicuramente tra i classici Disney più amati da grandi e piccini, che ha avuto grande successo sia in sala che a teatro, con l’ottimo musical realizzato a Broadway. Un progetto delicato, con Favreau chiamato a realizzare il remake live action, una trappola non da poco: l’arduo compito è quello di rispettare il materiale di partenza, apportando un miglioramento con tecniche e tecnologie capaci di dare un effetto ancor migliore. Lo stesso regista ha evidenziato che Il Re Leone rappresenta un punto di riferimento per milioni di persone, cresciute con queste storie e che hanno sviluppato un forte legame con esse. «Gli spettatori hanno un intero calderone di memorie ed emozioni legate a questo film e si sentono molto protettivi nei confronti di esso perché quei ricordi appartengono a loro», le parole dell’autore de Il libro della giungla, che ha voluto precisare di non voler reinventare il film, bensì il medium cinematografico. Qui di seguito vi proponiamo il trailer: