Le sempre più discusse teorie gender sono finite nell’ultimo periodo al centro di un report – intitolato “Chi ha le mani sulla nostra istruzione? Identificare e contrastare le restrizioni di genere” – stilato dall’ente benefico Advancing Learning and Innovation on Gender Norms (anche noto con la sola sigla Align) che sembra voler fare il punto – mentre qualcuno direbbe schedare – tutte quelle organizzazioni che nel corso degli ultimi anni si sono sempre schierate contro la comunità Lgbt temendo ritorsioni sull’educazione dei bambini.



A citare il report sul gender è il quotidiano La Verità, ma prima di entrare nel dettaglio è interessante soffermarci un attimo sull’associazione Align che – in seno al think tank Overseas Development Institute – si batte per “sfidare e modificare le dannose norme di genere che colpiscono adolescenti e giovani adulti” anche attraverso un vero e proprio programma educativo; mentre l’aspetto sicuramente più singolare è che tra i finanziatori principali emerge a grandissima voce i nomi della Fondazione Bill e Melinga Gates (che avrebbe donato più di 81 milioni di dollari) e dell’analoga William and Flora Hewlett Foundation.



Il report di Aling sui ‘nemici’ dei gender: “Istituzioni religiose, politici e la Russia”

Lasciando da parte questi dettagli (per così dire) di stile, possiamo addentrarci nel report sul gender che parte dal sottolineare che “gruppi religiosi estremisti e partiti politici stanno prendendo di mira le scuole di tutto il mondo” in un vero e proprio attacco – che viene definito “coordinato” ad addirittura “ben finanziato” – contro “l’uguaglianza di genere” che avrebbe portato alla “creazione di nuove organizzazioni con un programma restrittivo di genere [incoraggiando] alcune organizzazioni esistenti a impegnarsi in campagne contrarie” alla comunità Lgbt.



In particolare, secondo il rapporto negli ultimi anni sono stati spesi “oltre 54 milioni di dollari (..) nel continente africano da gruppi cristiani” che negli States sono rinomati “per le campagne” contro il gender e l’educazione sessuale nelle suole; il tutto avvalendosi di “circa 40 partner” tra cui figurerebbe anche la Russia, a sua volta impegnata in quello che Align definisce “il tentativo di promuovere [i suoi] interessi in Europa“.

Non manca poi – sempre nel report sul gender di Align – anche un riferimento all’Italia che assieme a “Stati Uniti, Regno Unito e Germania” avrebbe “speso oltre 5 milioni” in progetti sul territorio ghanese affidati ad “organizzazioni religiose (..) i cui leader hanno condotto campagne contro i diritti Lgbt“; mentre a chi si chiede gli effetti scopi di questi (presunti) finanziamenti e progetti il rapporto risponde che il tentativo è quello di rallentare i “progressi” nell’educazione sessuale scolastica con “strategie efficaci per amplificare la disinformazione, provocare proteste dei genitori e imporre i valori familiari tradizionali”, il tutto “sfruttando la retorica della protezione dei bambini”.