Si respira storia, entrando qui. Si rimane rapiti da quello che ha da raccontare un ristorante che esiste dal ‘500, e che è mandato avanti dalla stessa famiglia su per giù da 150 anni. Al Grop, nel 2024, è una volta di più un indirizzo da segnare a caratteri d’oro. Siamo a Tavagnacco, un paesino collinare a meno di dieci chilometri da Udine: Friuli pieno, Friuli verace come l’accento dei suoi abitanti.



Dopo aver lasciato la macchina nel posteggio a due piani, spostate la pesante porta di ingresso ed entrate. Se siete stufi di asettici minimalismi, l’ambiente è ciò che fa per voi: sale a più livelli, sedie impagliate, opere d’arte, oggetti di rame, piatti commemorativi alle pareti, bellissimi centrotavola a tema stagionale. Le sorelle Del Fabbro, Simona e Silvia, lo vogliono così: rinfrescato ma fedele alle sue radici, come lo volle il loro avo Francesco. E guai ad abolire il grande fogolàr, il tipico focolare friulano a legna dove trovano celebrazione le carni più ghiotte.



Al Grop, anzitutto, si beve magnificamente: al calice c’è tanta scelta di vini locali ma anche francesi, e la cantina delle bottiglie è una romantica avventura da scoprire.

Da mangiare, ecco la tradizione del Friuli, innervata e vivificata da qualche guizzo d’ingegno, ma giammai tradita.

Si inizia con la selezione di salumi artigianali con giardiniera fatta in casa (24 euro); con lo storico tortino di pasta sfoglia con funghi porcini su crema di formaggi di malga delle montagne vicine e speck croccante (16 euro); col nostalgico “toc in braide” della Carnia, ossia una povera ma golosissima polenta molto liquida con il formaggio, qui impreziosita dall’aggiunta di bocconcini di capriolo (16 euro).



Per primo piatto, negli scrigni di zucca con ricotta affumicata al burro e salvia (16 euro) c’è l’essenza di una cucina in cui la componente dei profumi, davvero inebriante, recita un ruolo chiave. Semplici e soddisfacenti le tagliatelle con l’anatra (16 euro) e la mitica pasta e fagioli (10 euro). Gli amanti del risotto, a patto che siano almeno in due, lo avranno con porcini, finferli e trombette, mantecato al burro di malga e Parmigiano 36 mesi (20 euro).

Molta scelta fra i secondi. Su prenotazione, ci sono le carni cotte sullo spiedo a legna, come il carrè di vitello (30 euro), la faraona (25 euro), il pollo novello (18 euro) e varie altre. Tutto qui (si fa per dire)? Figuriamoci: provate lo stinco di maiale al forno con zucca violina e crema di patate dolci (22 euro); il pollo ruspante in umido con polenta (22 euro, onore al merito per la proposta di una portata così buona, ma così poco considerata); il meraviglioso abbinamento tra porcini e finferli (ma il giorno della nostra visita ci hanno messo anche le trombette nere come delizioso terzo incomodo) e fonduta di formaggi di montagna (25 euro). In questo periodo comunque sono proposti anche i cappelli di funghi porcini alla griglia (14 euro), cui non si sa resistere.

Dolci al carrello: la torta sabbiosa, lo strudel, la trilogia del cioccolato. Servizio semplicemente delizioso. Posto che vi entrerà nell’anima.

Il Pagellone del Ristonauta

(voti dall’1 al 10)

Al Grop

Via Matteotti, 1

Tavagnacco (UD)

Chiuso martedì e mercoledì

Antipasti: 8

Primi: 8

Secondi: 8

Dessert: 8

Vini: 9

Location: 9

Servizio: 8,5

Toilette: 8

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