La Cà Bianca sul lago di Oggiono, vicino a Lecco, se la ricordano in molti. Era il classico luogo dove organizzare matrimoni ed eventi. Nato nel 1954 ha vissuto i suoi fasti negli anni ’60/70 per poi declinare nel tempo. Ecco allora entrare in gioco, nel 2014, la famiglia Spreafico che ha sottoposto il locale a una radicale trasformazione. È così nato un elegantissimo relais, un ristorante stellato e un bistrot. Terrazze, grandi vetrate per il ristorante e le camere, tutte affacciate sul lago, in un parco di 11.000 metri quadrati con sei ulivi secolari e un orto al servizio della cucina.



Due camere e otto suite sono il fiore all’occhiello dell’hotel a cinque stelle Bianca Relais. I materiali utilizzati sono il legno, il vetro, l’acciaio e il cuoio. Le otto suite sono dotate anche di una private steam room Starpool con bagno di vapore e percorsi emozionali. Tre di esse offrono agli ospiti una grande Jacuzzi all’aperto in terrazza. Tutto all’insegna del lusso estremo. Molto amato da turisti stranieri. Che fanno di Bianca una base ideale per incursioni su Milano, Venezia, Bellagio e altro ancora.



Il ristorante Bianca sul Lago, non si discosta dalla logica Top level che caratterizza il resort. Segnalo la private room dinner arredata con un grande social table in legno accanto alla cucina a vista, molto adatta per ricorrenze, e tavoli rotondi per le cene fronte lago.

Una premessa è d’obbligo: siamo in un Olimpo della cucina. Con Giove impersonato dallo chef Emanuele Petrosino – premiato con una stella Michelin – famoso per i suoi piatti “multitasking”, in cui lo stesso ingrediente viene proposto in diverse versioni. Eccoci allora a illustrare un menu in cui si respira un’italianità spiccata con profumi e sapori che spaziano da Nord a Sud.



Cominciamo con gli antipasti. Un must è sicuramente l’Uovo Fabergé (50 euro): si scioglie in bocca e il palato va in estasi. Una buona alternativa è la Ricciola di fondale marinata, mango, fichi e porcini (40 euro), un mix in cui i diversi elementi sono combinati in maniera eccellente.

Passiamo ai primi. Non potete lasciare Bianca senza aver prima mangiato lo Spaghettone Gerardo di Nola ai miei pomodori Terramagna del Vesuvio (30 euro). A prima vista un piatto semplice, come lo sono i Paccheri al sugo dei fratelli Cerea, ma non è così. Provare per credere. Il segreto? La salsa attentamente preparata dallo chef. Se invece preferite il riso assaggiate il Riso selezione Cornacchia ai limoni da Sorrento al Garda, asparagi e cipollotto nocerino (35 euro). Essendo poi il Ristonauta un patito della pasta ripiena, non poteva mancare la prova sul campo dei Mini raviolini del plin con crostacei e spinacini, brodetto in versione mediterranea (40 euro). Ottimi e delicati. Prova superata.

I secondi sono una cavalcata delle Valchirie fra pesce – Milanese di rombo in Franciacorta con salsa ai cavoli lombardi (60 euro), Dentice cottura confit, verdure in fiore e diversamente misticanza (50 euro) e carne – Fassona selezione Martini, barbabietole, blu di capra e frutti di bosco (50 euro), Anatra, mais, pesche, albicocche e tartufo nero (50 euro) -.

I dessert intrigano. Leggendo sul menu La stanza dello scemo, pensando a Lucio Dalla (25 euro). Qui la curiosità obbliga a un approfondimento. Si tratta di un insieme di piccoli assaggi con dolci della tradizione italiana. Il tutto presentato in maniera giocosa, con oggetti che richiamano la casa storica di Lucio Dalla a Bologna. Interessante anche il Cocco, ananas e rosmarino (20 euro), un mix ben studiato unisce la frutta con l’erba aromatica.

La carta dei vini spazia fra tutte le regioni d’Italia con un occhio di riguardo alla Francia. Lo chef, visto il menu, ha puntato molto sui bianchi. Fra le bollicine segnaliamo: Ferrari “Riserva Lunelli” Trentodoc 2009 (100 euro) e Feneuil-Coppée “Héritage” Premier Cru (120 euro). Nei bianchi primeggiano: Marisa Cuomo “Furore Bianco Fiorduva” 2017 (90 euro), Louis Max Mercurey “Les Rochelles” 2017 (65 euro. Da ultimo, se volete un ottimo rosso, scegliete Nada Giuseppe Barbaresco “Casmar” Riserva 2016 (90 euro).

Come si può notare da Bianca non si esce se non dopo aver speso dai 150 ai 200 euro, vino escluso. Un’alternativa, se piace la location, è il bistrot, dove si può assaggiare qualche piatto più semplice, oltre alla pizza preparata in un Ape nel giardino.

Mi piace terminare con una citazione presente nel menu del Bianca che rende bene l’idea del luogo. È di Vincent Van Gogh: “Non so nulla con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare”.

Il pagellone del Ristonauta

(voti dall’1 al 10)

Bianca sul lago

Via Dante Alighieri 18

Oggiono (LC)

Pranzo: Gio-Dom 12-13:30

Cena: Gio-Dom 19-21:30

Antipasti: 8

Primi: 8

Secondi: 7 1/2

Dessert: 8

Vini: 7+

Location: 9

Servizio: 8

Toilette: 8

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