Mohamed Aly ha colpito ancora. Ci scherza sempre, Mohamed, sul suo nome, che ricorda in maniera evidente lo pseudonimo che s’era scelto il mitico Cassius Clay. E il bello è che anche Aly, come il più famoso Ali, ha fatto il pugile, anche se a livello dilettantistico e certo non tra i pesi massimi, visto il fisico compatto e veloce, ben diverso dall’imponenza del campione americano. Il fatto è che Mohamed Aly ha scelto di essere un campione in cucina. È suo, infatti, uno dei ristoranti più simpatici e particolari di Milano: Il Pasto Giusto, gnoccheria, via Bruno Cesana, quasi a Crescenzago.



Al Pasto Giusto è bello venire a qualsiasi ora. Anzitutto, per la simpatia del padrone: il locale è un duetto di salette minuscole ma molto belle, decorate con tante miniature che raffigurano galletti, e con i disegni dello stesso Mohamed, che mostra di avere anche un non comune talento artistico. Di queste salette, il centro focale è il gestore, che ha sempre una battuta da fare, un interesse innato per i clienti che vede per la prima volta, e una gran cura per tutti, abitudinari o meno. Ha poi una passionaccia inveterata per Paolo Conte, di cui diffonde le canzoni, senza sosta ma con volume giudizioso e gradevole.



Ok, ma alla fine si mangia o no? Ecco, oltre alla simpatia, il segreto del successo di Aly, egiziano, studi in Svizzera, lunga gavetta, è la sua bravura in cucina. Per questo la Gnoccheria Il Pasto Giusto sta lì da trent’anni, e non ha alcuna intenzione di chiudere.

Lo gnocco classico di patate, quello della tradizione italiana, per Mohammed, è oggetto di culto. Negli anni, ne ha messe a punto 1.200 varianti di condimento, tutte rappresentate da una sorta di collage appeso vicino al soffitto della seconda saletta. Normalmente, sul suo menù, che vale a pranzo e a cena, ce ne sono una cinquantina: poche sere fa, se ne contavano 53 tipi, suddivisi in “saporiti” e “vegetariani”. Ma in realtà, come vedrete, ce ne sono ancora altri. L’ultima nostra prova ha riguardato gli splendidi gnocchi con calamari fritti e peperoni dolci (15 euro), e quelli alla carrettiera, ossia con pangrattato tostato e speck (13 euro), da lui presentati con Benedetta Parodi. Ma ce ne sono tanti: al pomodoro (12 euro); al ragù (13 euro); alla piemontese (porcini e cipolla, 13 euro); incasciati (cavolfiore, salsiccia, pomodoro, olive nere, 13 euro); perfino quelli con miele, pecorino e cannella (12 euro). Gli gnocchi in sé sono splendidamente realizzati: pastosi, morbidi, consistenti, preparati ogni mattina al pari del pane, che è scuro e realizzato con sette diversi cereali.



Però ci sono anche antipasti e secondi. Tipo gnocco fritto e salumi (18 euro, servito per due), o la serie delle stupende patate arrosto giganti farcite: noi abbiamo provato quella al bacon (9 euro).

Per pietanza, tagliata ai porcini (22 euro); medaglioni di filetto al Barolo (22 euro); guancia di vitello in crema di carciofi (18 euro). Le origini di Mohamed tornano di prepotenza col cous cous in zuppa di carne o di pesce (22 euro), o con quello alla panna acida, uovo strapazzato, carote e zucchine (18 euro), vincitore al Cous Cous Fest del 2012.
Volete un dolce? Non è finita: altri otto gnocchi con frutta o creme varie, magari quelli caramellati con gelato alla crema (tutti 7 euro). Oppure, il millefoglie (7 euro) o l’eccellente mousse al cioccolato con scorzette d’arancia (7 euro).

Carta dei vini succinta ma qualitativa e abbordabile. Qui si viene per gli gnocchi e per sentirsi in un’atmosfera di casa, tant’è che si fraternizza con gli altri pochi clienti (ci sono meno di 10 tavoli). A noi, ci piace.

Il Pagellone del Ristonauta

(voti dall’1 al 10)

Il Pasto Giusto – Gnoccheria

Via B. Cesana, 10

Milano

Chiuso la domenica

Antipasti: 7

Primi: 9

Secondi: 7

Dessert: 8

Vini: 7

Location: 7,5

Servizio: 10

Toilette: 7

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI