Ci sono certi ristoranti che, se li giudicasse solo per una pietanza, meriterebbero le tre stelle della Guida Michelin. È una considerazione che ci è venuta in mente tornando per l’ennesima volta a La Corna, a Teglio, provincia di Sondrio.
L’avrete già capito: Teglio è la patria d’origine dei pizzoccheri alla valtellinese, uno dei piatti che piacciono di più ai Ristonauti. Ci piacciono anzitutto perché sono buoni (se fatti bene), poi perché sono unici: in Italia non c’è niente che somigli a queste tagliatelline di pasta di grano saraceno, conditi con patate, verza (o coste), formaggio Casera giovane, aglio e soprattutto tanto burro, portato al color nocciola ma non bruciato. Ebbene: il nostro Pagellone, alla voce “Primi”, dovrebbe dare a La Corna un sonoro voto 10, se ci si limitasse ai pizzoccheri. Ossia, un voto degno di un grande ristorante. Però il Ristonauta è attento a tutti i dettagli, e anche oggi, come sempre, i punteggi saranno una media plausibile di tutto quello che vi aspetta qualora vogliate andarci.
Quest’anno, sono 65 anni di storia: la famiglia Pola aprì qui nel 1959, nella frazione San Giacomo di Teglio, situata nel fondovalle a una ventina di minuti da Sondrio. Attenzione, “La” Corna, e non “Le” Corna: non si parla delle corna del cervo e del capriolo che vengono cucinati, ma di una “corna”, ossia uno spuntone di roccia, una sorta di balcone naturale su cui è situato il ristorante, nel bel mezzo dei vigneti del Valgella, che in questo momento sono carichi di bellissimi grappoli d’uva Nebbiolo. E difatti, da quassù vedrete un panorama mica da ridere sul fiume Adda e sul versante orobico che avrete di fronte.
La sala è un reperto d’epoca: pavimento di legno che scricchiola piacevolmente, tovagliato bianco, piante in vaso, alle pareti quadri tra il naif e il cubismo casalingo, perfino il barometro. È la sala da pranzo di una casa, solo più grande. E infatti, a sinistra, c’è una saletta da soggiorno con la televisione che in realtà non è fatta per i clienti, tanto che hanno dovuto mettere un cartello: si integra così bene con l’ambiente che molti per sbaglio ci entravano.
A tirare la carretta è Piergiorgio Pola, 84 anni e sempre in cucina, anche dopo che il fratello maggiore Vittorio, dieci anni fa, è venuto a mancare. In sala, il professionismo felpato e simpatico di Roberto Grosina, che nei momenti di affollamento si avvale di qualche aiuto aggiunto.
L’antipasto prevede fin da subito le bresaole (13 euro), di manzo, di cavallo e di cervo: e con ricci di burro, non con olio e limone come si usa nei bar di Milano. Il misto di salumi (15 euro), tra le altre cose, contempla un ottimo lardo, da gustare col tipico pane di segale. E soprattutto gli sciatt (10 euro), qui piuttosto grandi, croccanti ma filanti dentro, perfetti: li mettono nell’elenco dei primi piatti, ma prendeteli come antipasto, vi conviene.
Poi il sipario si apre, ed entrano i divi: i pizzoccheri (12 euro). Curiosamente, qui li fanno senza le patate e con solo la verza. Ciò non gl’impedisce di essere tra i migliori della Valtellina, ossia del mondo. Ve li portano nelle pirofile, e Roberto ve ne servirà la dose desiderata. Nel dubbio, abbondate. Sono sempre stati famosi anche i tagliolini con la pernice, che però, da quando c’è l’influenza aviaria, sono momentaneamente usciti dal menù. Se no, tagliolini col salmì (11 euro); fagottini Bitto e bresaola (10 euro); gnocchi di grano saraceno (12 euro).
Secondi piatti semplici: cinghiale in umido (10 euro); costatina di cervo (15 euro); salmì (10 euro); polenta con funghi o salmì (12 euro); polenta taragna (11 euro, da prenotare prima).
Finite con un assaggio di formaggi locali (5 euro), con un Casera ultrastagionato da urlo. Oppure, con le torte al carrello (5 euro) o il sorbetto all’uva (3,50 euro).
La cantina contempla bottiglie dell’enologia locale, ed è buono pure il vino delle vigne di famiglia, quelle circondano il ristorante. Toilette da rinfrescare.
P.S.: il voto alto complessivo dei primi piatti è influenzato dai pizzoccheri stratosferici.
Il Pagellone del Ristonauta
(voti dall’1 al 10)
La Corna
Via Chiesa, 9
Loc. S. Giacomo
Teglio (SO)
Chiuso il lunedì
Antipasti: 7
Primi: 8,5
Secondi: 7
Dessert: 7
Vini: 7
Location: 7,5
Servizio: 8
Toilette: 6
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