Il pesce a prezzo umano, a Milano, spesso ci viene dalla Sardegna. Malgrado fossero più numerosi anni fa, i ristoranti-trattoria di estrazione sarda rappresentano in tal senso una certezza nella capitale lombarda. Potete averne conferma facendo visita a un indirizzo un po’ decentrato: La Bicocca.
Questo posto simpatico in viale Sarca 179, appunto in Bicocca, con le insegne color verde scuro che fanno pensare a un country club britannico, e che fin dal nome mantiene chiara la sua identificazione con quartiere che lo ospita, è tuttora un presidio solidissimo. Antonio Tatti e Maddalena Bassu sono marito e moglie da oltre 40 anni, da poco meno lavorano insieme in cucina e in sala. Aprirono qui nel 1986, e allora l’atmosfera era parecchio diversa: non c’erano le costruzioni moderne, non c’era la Collina dei Ciliegi. C’erano piuttosto gli stabilimenti della Pirelli, e un’atmosfera operaia che i giovani frequentatori della vicina università probabilmente nemmeno immaginano. A fare i dolci, l’aiuto è quello della bella figlia Genny, e fa la spola tra tavoli e fornelli anche Basilio, l’imponente e simpaticissimo rampollo maschio. A completare la famiglia, il maître Gaetano, che non è parente ma è come se lo fosse.
Mangerete in un ambiente coi muri color verdone, un affresco coi nuraghi, le vedute di insenature, calette sarde e mare. In tavola, grissini di una nota marca, che però verranno quasi subito integrati dal pane sardo, la carta da musica, quella con cui si fa il pane carasau. E l’offerta di una bruschetta al pomodoro, ben condita e fresca, predispone a un menù dove Sardegna e pesce celebrano un intenso matrimonio.
Lo capirete fin dal superbo antipasto misto di pesce per due persone (25 euro): se c’è poca gente, potrebbero farvelo anche se siete in solitario. Sul piatto lungo, ecco la tagliatella di calamari con agrumi e finocchi crudi, le cozze gratinate, la ghiotta cucchiaiata di riso pilaf al curry con due polpette di branzino (una sorpresa), il polpo con patate, i gamberi con rucola e melone. Altrimenti ci sono i crudi (18-20 euro, a seconda del tipo), passione di Basilio: tartare, gamberi di Mazara, branzino, ostriche. Una gioia.
Primo piatto? Tra le pietanze sarde, ci sono i magnifici culurgiones (ravoli) con vongole e spolverata di bottarga (16 euro) o al pomodoro (12 euro), e i malloreddus al ragù (12 euro). Per due, c’è la fregola coi frutti di mare (15 euro) o il risotto (15 euro). Ma c’è molto altro, compresi i tagliolini neri al branzino (12 euro), gli spaghetti alla bottarga (12 euro) o i fuori menù: tra essi, l’ultima volta, i grandiosi gnocchi di patate allo zafferano con mezzo astice (30 euro), luculliani.
Per proseguire, un posto d’onore va alla tagliata di tonno “dello Chef”, ossia con panatura di noci (20 euro). Ma di pesce c’è un po’ tutto, specie sugli esemplari di grossa pezzatura di orate e branzini, preparati alla sarda con pomodori e olive (22 euro), o la catalana con aragoste e scampi (40 euro). Impossibile non menzionare le patate fritte (6 euro): sono affettate a mano, né sottili né spesse, e riconciliano con un cibo mortificato dall’industria del surgelato.
I dolci di Genny vedono mousse al cioccolato, torta di mele e varie altre squisitezze (7 euro). La cantina è fornita soprattutto di bianchi sardi. Per almeno 7 persone si preparano cene sarde con tanto di maialetto al forno.
Il pagellone del Ristonauta
(Voti dall’1 al 10)
La Bicocca
Viale Sarca, 179
Milano
Chiuso il sabato a pranzo e tutta la domenica
Antipasti: 7
Primi: 7,5
Secondi: 7,5
Dessert: 7
Vini: 7
Location: 7
Servizio: 8
Toilette: 6,5
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