Se a capo di un’osteria ci sono tre persone, c’è in ballo il numero perfetto. E se il trio a capo dell’osteria è pure simpatico, può succedere di tutto. Ad esempio, che chiamino la loro osteria “Ostreria”. Così si chiama, per l’appunto, l’Ostreria Fratelli Pavesi, di Podenzano, a un quarto d’ora da Piacenza e a una decina di chilometri, o forse ancora meno, dal confine lombardo rappresentato dal fiume Po. Il punto è che dai fratelli Pavesi ci si diverte. Ci si diverte perché la gestione ha spirito e grinta, e poi perché nel piatto troverete una versione elevata della cucina delle osterie piacentine, nobilitata ma non immiserita da voli pindarici o porzioncine micragnose.



I fratelli Pavesi, ossia Giacomo, Pepe e Camillo, non stanno proprio a Podenzano, ma a Gariga, una frazioncina più vicina alla grande città e comodamente raggiungibile. L’Ostreria sia trova in uno dei maestosi padiglioni dei vecchi edifici dell’Azienda Agricola Sperimentale Tadini, nata nel 1928. In una casa ci sono le sale da pranzo, in un’altra una cantina-magazzino che faceva anche da bottega, in cui erano vendute la giardiniera e le specialità sotto vetro fatte in casa. Oggi la bottega si è spostata in paese a Podenzano. L’Ostreria invece è lì.



Sarete accolti da una selva di vini delle più varie provenienze, blasonate o meno. Il bere (alias vini) non è organizzato in una carta, ma i Pavesi sapranno consigliarvi, magari suggerendovi un rosso piacentino un al di fuori dei soliti circuiti.

La cucina è piacentina, senza infingimenti. E lo diciamo subito: qui si viene a mangiare l’inimitabile bomba di riso col piccione (54 euro), fatta per almeno tre o quattro commensali, da meritare il viaggio.

Tuttavia, non c’è solo la bomba. Chi è più pacifico può cominciare coi salumi piacentini (16 euro) o con la fenomenale Culatta di “maiali tranquilli” di Bettella (16 euro). Un classico, d’antipasto, è comunque la cervella fritta con gli spinacini (14 euro), seppure non demeriti il morbido cotechino di maiale nero parmigiano dell’azienda agricola San Paolo di Medesano, servito con cavolo cappuccio rosso, pungente mostarda e un purè di patate e topinambur che è da dieci piani di morbidezza (16 euro).



Per primo piatto, bomba a parte, ci sono i magnifici tortelli piacentini di ricotta e spinaci, quelli a forma di fuso, anzi “con la coda”, dicono qui (14 euro). I carezzevoli tagliolini con bocconcini di storione bianco di Calvisano, bottarga di storione Calvisius e fumetto al burro (16 euro) vi riporteranno all’epoca in cui il pesce più grande e ammirato del Po era appunto lo storione. Da non mancare neppure gli anolini in brodo “di terza”, ossia di tre distinte qualità di carne (16 euro), e nemmeno le tagliatelle col germano reale (fuori menù).

Un altro classico di Pavesi, tra i secondi, è la lombata di daino alla brace con fondo di selvaggina al Cognac (24 euro): vi risveglierà istinti primordiali. Ogni tanto, è disponibile una vellutatissima trippa in umido alla piacentina con fagioli bianchi giganti quasi croccanti, vivacizzata da un tocco speziato dato da una presa di paprica. Il piccione non finisce solo nella bomba: è anche preparato alla brace, coi suoi fegatini e il suo fondo (24 euro). La delicatezza andrà comunque ricercata anche nel ritorno dello storione bianco, anch’esso servito col proprio fondo e le verdure degli orti. L’attenzione all’essenza agricola della materia prima è qui una preoccupazione costante e benvenuta.

Per dessert, la zuppa inglese (6 euro) è una tentazione dura da scansare.

Il pagellone del Ristonauta

(voti dall’1 al 10)

Ostreria Fratelli Pavesi

Loc. Gariga, 8

Podenzano (PC)

Tel. 0523524077

Antipasti: 7

Primi: 8

Secondi: 8

Dessert: 7

Vini: 7,5

Location: 7,5

Servizio: 8

Toilette: 7,5

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