Una cucina che non fa prigionieri. Così ci piace definire quello che prepara la soave Isa Mazzocchi a Borgonovo Val Tidone (Piacenza), dunque in Emilia ma solo a una decina di chilometri dal confine con la Lombardia. Il ristorante si chiama La Palta, il che può lasciar perplesso un lombardo: la “palta” è il fango, in Lombardia. E invece no: da queste parti la palta (o il “paltein”, proseguendo verso Parma e Reggio Emilia) non è altro che il negozietto di fiducia di un paesino piccolo o di una frazione. In questo caso, il ristorante si trova a Bilegno, località minuscola di Borgonovo, circondata da maestosi campi di girasoli: e La Palta di Isa Mazzocchi, davanti, ha ancora l’insegna che promette sali e tabacchi, che in effetti sono ancora in vendita. Strabuzzate gli occhi: la Mazzocchi ha portato una tabaccheria a conquistare la stella Michelin.
Già l’ambiente è qualcosa che pare d’altri tempi: una sala col soffitto altissimo, a capriate, spaziosissima e capace di dare un senso di libertà e ampiezza. Le vetrate immense si aprono sulla campagna, e c’è anche una verandina ove prendere l’aperitivo alla sera.
Un giovanissimo sommelier vi porterà una carta dei vini che è ricca di bottiglie locali, ma svaria con abilità su zone anche stranissime: se avete circa 500 euro, potrete ordinare anche un Cabernet proveniente dalla Cina, mai visto altrove.
Ora però tocca mangiare. E se pensavate che l’alta cucina fosse fatta di cincischiamenti insipidi, beh cambierete idea. La cucina di Isa Mazzocchi è un caleidoscopio di intensi, equilibrati sapori, composti con la coerenza di un mosaico. La nostra visita ha avuto luogo agli inizi dello scorso luglio, quindi ci vedrete assaporare piatti estivi. Sentite, d’antipasto, la “tartare di fagiolini” così incredibilmente croccante, e accompagnata da una massiccia ma leggera insalata di lingua condita con cipolle dolci e maionese al sugo d’arrosto (28 euro): divina. E già prima, come appetizer, avrete gustato eccezionali grissini all’olio e la mirabolante ciliegia di fegatini di faraona.
Tra i primi, il risotto alle more di gelso con insalata di baccalà (22 euro) fa pensare al 1800, quando i filari di gelsi aggiungevano introiti ai contadini grazie all’allevamento dei bachi da seta, e il merluzzo al sale era l’unico pesce di mare che arrivava qui. Ma sono un gioiello gli estrosi ravioli di riso “Tra Occidente e Oriente” (22 euro), concepiti per Expo 2015 assieme a uno chef di Bangkok: sono grigi, ripieni di carne speziata e conditi con una zuppetta di latte di cocco e zenzero.
Per secondo, potreste optare per la leggerezza, che è pure un omaggio al Po, che scorre a non molta distanza: lo storione scottato che mangerete qui, servito con un umido di piselli lievemente piccante (32 euro), fa capire come mai questo pesce fosse il prediletto da duchi e nobili della Val Padana.
Col dolce si va su una creazione poetica: la cassatina al limone con panna cotta al miele e gelato al polline (14 euro).
Ma c’è tanta altra grazia da assaporare. Citiamo, in ordine sparso: cannolo di pisarei (gli gnocchetti piacentini) con lumache piacentine e pesto di rucola (28 euro); panzerotti alle ortiche con panna acida e uova di pesce (22 euro); tortelli piacentini con la coda al verde di stagione (22 euro); coniglio al fieno con porcini disidratati e carote allo zafferano (28 euro); petto di faraona, rapa rossa alla brace, piantaggine e gelatina di mostarda (32 euro). Occorre prenotare.
Il Pagellone del Ristonauta
(voti da 1 a 10)
La Palta
Loc. Bilegno, 67
Borgonovo Val Tidone (PC)
Chiuso domenica sera e lunedì
Antipasti: 8
Primi: 9
Secondi: 9
Dessert: 8
Vini: 9
Location: 9
Servizio: 9
Toilette: 8
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