Il posto dove andiamo oggi ha le vibrazioni della tradizione, rassicurante e golosa, mai banale. Siamo a pochi passi da Verona, dalla sua fiera e dal suo aeroporto: Villafranca, patria delle illustri sfogliatine. Se volete concedervi un carrello di arrosti e bolliti in qualunque stagione, ma anche molto altro, l’indirizzo da mettere sul navigatore è questo qui: Ristorante Cavour, frazione Dossobuono.



È dal 1954, dalla fondazione della piccola trattoria Giardino, che i Marchioro hanno scelto la professione del far da mangiare. Il figlio Vittorio nel 1980 diede la svolta, trasferendosi nella bella villa dal sapore ottocentesco che ammiriamo oggi, e che porta benissimo il nome di Camillo Benso, conte di Cavour. Oggi la terza generazione (Luca, Alberto e Paola) si è fatta strada, e porta avanti una tradizione di famiglia che non accenna a sbiadire.



Il posto è di quelli che rilassano: parcheggio interno, vestibolo con tavolini e bar, una grande sala per nulla soffocata, con tavoli ampi e distanti tra loro. A prendersi cura di voi, giovani leve guidate da esperti commis di sala, puntuali e servizievoli.

La nostra ultima visita risale allo scorso febbraio, ma va detto che al Cavour si segue la linea guida “Squadra che vince non si cambia”: il menù è sempre quello, naturalmente con variazioni stagionali, e con immutata riuscita.

D’antipasto, ecco il crudo di Montagnana del prosciuttificio Daniolo con rafano fresco grattugiato (13 euro), o l’assortimento di salumi (tra cui non può mancare la sopressa) con polenta e giardiniera (15 euro).



Molto buoni, come primo piatto, gli gnocchi di patate con formaggio Monte Veronese e ricotta affumicata dei monti Lessini (14 euro), e gli amanti della trippa avranno a disposizione la versione in brodo (12 euro) o alla parmigiana (16 euro). I superclassici che vincono sempre sono però tre. Anzitutto, la pasta e fagioli (13 euro), con fagioli interi e maltagliati. Poi, i tagliolini in brodo con fegatini di pollo (13 euro). E infine, il piatto più lussurioso: le tagliatelle al burro coi quattro sughi nelle loro salsiere (14 euro): pomodoro, ragù di carne, durelli e fegatini, piselli. Tutto da condire personalmente.

Per pietanza, le carni alla brace del camino: scottadito d’agnello (27 euro), filetto (27 euro), fiorentina di scottona a chilometro zero (7 euro all’etto, viene dalla Cooperativa La Scaligera di Mozzecane, a pochi passi da qui). Tuttavia, la scena è rubata dal gran carrello di bolliti e arrosti (25-30 euro), un evergreen che non tramonta mai. Gusterete manzo, lingua, testina (una goduria), cotechino e gallina sul lato bolliti, mentre la squadra degli arrosti schiererà coppa di maiale, prosciutto affumicato tipo Praga e la suadente, grassa e sapida punta di petto di vitello. A lato, il cren, la salsa verde e una mostarda di agrumi che, finalmente, è bella forte e piccante, e non una composta di frutta zuccherata con leggerissimo sentore di senape. Ed è compresa, va da sé, la pearà, la leggendaria salsa densa a base di midollo, pane, brodo e tanto pepe, che da queste parti battezza le carni da tempo immemorabile.

I contorni (7 euro) sono a parte. I dolci arrivano anch’essi sulle quattro ruote di un carrello (8-12 euro): zuppa inglese, tiramisù, ciambella alle mele…

In cantina, un vasto repertorio di classici veronesi e nazionali, con prezzi alla portata di tutti.

Attenzione: fino al 30 giugno saranno chiusi per un periodo di ferie.

Il Pagellone del Ristonauta
(voti dall’1 al 10)

Cavour
Via Cavour, 40
Fraz. Dossobuono
Villafranca (VR)
Tel. 045513038
Da settembre a maggio chiuso mercoledì e domenica, in giugno, luglio e agosto chiuso sabato e domenica

Antipasti: 7
Primi: 7,5
Secondi: 8
Dessert: 7
Vini: 7,5
Location: 7,5
Servizio: 8
Toilette: 7,5

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