“Danilo e Davide sono zio e nipote, uniti, oltre che dall’affetto, dallo stesso amore per la ristorazione e la cucina, passione che la nonna Rita – mamma di Danilo – ha trasmesso loro. Alcuni piatti serviti al ristorante seguono alla lettera la tradizione e l’esperienza quotidiana di Rita, che tanto amava cucinare per figli e nipoti. Nel 2007 abbiamo dato vita all’Osteria del Borgo, proprio con la speranza di trasmettere la gioia e la leggerezza che la nonna ci ha regalato”.



Non c’è nulla di più eloquente del frontespizio del menù del locale che vi proponiamo oggi: idee chiare, inequivocabili. Una volta tanto, quella della “cucina della nonna” non è vacua retorica. Danilo Del Pero e Davide Bizzozzero hanno creato un gioiellino a Lazzate (Monza e Brianza), un paesino che anni fa si è rifatto il trucco, grazie anche all’apporto del compianto sindaco Cesarino Monti, che mise in atto un’opera di riqualificazione urbanistica tuttora additata a piccolo modello.



L’osteria sta lì, nella piazza principale. Si apre con una veranda vetrata ove sono esposte due magnifiche affettatrici Berkel, una rossa e una bianca. All’interno, una saletta in cui il sapore di trattoria è ricercato coi tocchi sapienti delle tovaglie e dei runner a quadri bianchi e marroni; dal pavimento marmoreo a scacchi; dalla lavagna coi piatti del giorno; dalle credenze d’antiquariato che creano un clima casalingo.

La cucina è anch’essa casereccia, ed è recata al vostro tavolo da uno stuolo di ragazzi puntuali, esaustivi e molto gentili. Gli antipasti sono un inno alla Brianza: il tagliere di salumi con brùsc, ossia sottaceti, è una partenza sempre affidabile (13 euro), e sono un inno alla tradizione anche i classici, oleosi nervetti con cipolle e fagioli (12 euro). Non mancano assaggi sentimentali come la mortadella di fegato cotta con polenta (13 euro), mentre chi volesse qualcosa di diverso ha a disposizione il tortino di porri e patate su crema di Grana e granella di pistacchio (13 euro).



Tutto questo è un ottimo preambolo a quello che segue. Ossia,i risotti. C’è da supporre che nonna Rita ne fosse maniaca, visto che l’ultima volta in carta ne abbiamo trovati dieci, e per giunta tutti cucinati anche per una sola persona, il che non è la regola. Meraviglioso e perfettamente “all’onda”, per citarne uno, quello bianco con le lumache trifolate (15 euro), ma merita pure il classico alla milanese (15 euro) o quello con la salsiccia in umido (15 euro), mentre molti non sanno rinunciare alla versione con foie gras e prugne (18 euro). Gli irriducibili della pasta non stiano in pensiero: hanno a disposizione le tagliatelle al ragù bianco di cervo (15 euro) o quelle ai porcini e tartufo (17 euro).

Per pietanza, ecco un capolavoro: la polenta uncia alla comasca, ossia condita con burro e formaggio (15 euro). Danilo parte da un soffritto di burro, aglio e salvia, che viene aggiunto alla polenta assieme a Bitto, Casera e a un po’ di formaggino piccante brianzolo di Montevecchia: un delirio di sapori. C’è anche un altro grande classico brianzolo come la polenta col Gorgonzola (15 euro), e quest’ultimo è il Palzola dolce di Sergio Poletti. In alternativa, ossobuco con polenta (22 euro) o col risotto (26 euro); tagliata di fassona con patate (22 euro); cotoletta alla milanese (38 euro); ganassino e lingua alla piastra con le loro salse (20 euro).

Dolci di adeguata ispirazione nonnesca, come la torta di mele, quella di pere e cioccolato, la torta soffice alla vaniglia con zabaione al cioccolato, i biscottini di polenta con crema pasticcera, i sorbetti (tutto a 6 euro).

La carta dei vini è succinta e ben fatta, con presenza di bottiglie soprattutto lombarde. Simpatiche le porte dei bellissimi bagni: scarpetta col tacco per le signore, scarpa all’inglese per gli uomini.

Il Pagellone del Ristonauta
(Voti dall’1 al 10)

Osteria del Borgo
Via A. Volta, 14
Lazzate (MB)
Chiuso il sabato a pranzo e tutto il lunedì

Antipasti: 7
Primi: 8
Secondi: 7,5
Dessert: 7
Vini: 7
Location: 8
Servizio: 8
Toilette: 8

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