L’evoluzione del bar-trattoria vecchio stampo ci piace, eccome se ci piace. Da una parte, la tabaccheria, il bancone per un caffè e un aperitivo, e i tavoli dove giocare a carte, ovviamente ai giochi permessi: lo sapevate che c’è una legge che vieta certi giochi nei luoghi pubblici? Dall’altra parte, la saletta coi tavoli per mangiare. Tutto troppo vecchio e obsoleto? Niente paura: c’è chi ha pensato di adattare questo microcosmo alle esigenze dei consumatori moderni.



Attilio Redaelli ed Elio Negri, ecco i nomi: questi due autentici mattatori sono l’anima della Trattoria Maurizi, a Nibionno (Lecco), a poche centinaia di metri dallo svincolo della superstrada SS36 Milano-Lecco. Ma se il nome è Redaelli, quel Maurizi da dove esce? Beh: “Maurizi” è la versione dialettale brianzola di Maurizio, e Maurizio era appunto un antico avo dei due cugini che oggi sono al timone di questo locale semplice ma divertentissimo. Il dinamico duo ha introdotto qualche fondamentale innovazione. Per esempio, sull’insegna hanno aggiunto la scritta “Wine Bar”. E non è una fandonia: in cantina ci sono vini da tutt’Italia, che contemplano anche scelte abbastanza fuori dal coro.



Ve ne accorgerete entrando nella sala ristorante, sulla destra, dopo aver superato il bar in cui non manca mai la tv accesa. Anche nel ristorante, come nei posti più rustici, il commento audio che sentirete proverrà dalla radio. Per il resto, vi accomoderete a tavoli spaziati, coi grissini in busta (buoni però) e con quadri vagamente fauve alle pareti.

Il menù scritto a mano dopo la pandemia ha ceduto il posto a una sorta di leggio plastificato, che si consulta anche meglio. Lì sopra ci sono piatti semplici, tradizionalissimi, fatti con amore e ricercatezza. La stagione d’elezione del Maurizi è pur sempre l’inverno (la trattoria ha vinto l’edizione 2023 del Festival della Cassoeula, un concorso dedicato al robusto piatto brianzolo di verze e maiale), ma pure coi climi caldi i due cugini, assistiti dalla signora Maria Luisa Redaelli in cucina, vi regaleranno una bella permanenza.



Partite con l’antipasto misto (15 euro): salumi come Lonzardo, prosciutto Marco d’Oggiono, pancetta cotta, salame grosso brianzolo tipo boccia, una fetta di formaggio valtellinese, una ciotola di ottime cipolline all’agro. Da non dimenticare la lingua fredda in salsa verde (12 euro) o l’assortimento di salumi di cervo e cinghiale (18 euro), ben selezionati dai proprietari.

Come primo piatto, in altre visite han fatto un figurone le tagliatelle coi porcini (14 euro), ma stavolta ci siamo fatti tentare dagli gnocchi di patate, fatti completamente in casa e conditi col ragù di carne (13 euro). Sono di produzione casereccia anche gli agnolotti in stile piemontese con fondo bruno e tartufo nero (15 euro), anche se Elio va particolarmente orgoglioso della sua interpretazione di un piatto lariano come riso e pesce persico (15 euro).

In questa stagione, gli spezzatini, la cassoeula e i bocconcini in umido non sono presenti all’appello. Li sostituirete col fritto di pesce di lago (20 euro), con la cotoletta alla milanese (20 euro), con la tartara di carne classica (20 euro, ha anche il tuorlo d’uovo).

Sulla carta dei dolci ritroverete la scrittura a penna: l’ultimo provato era un capolavoro di crème caramel (6,50 euro), ma c’è anche il “Tirami Su” (7 euro, lo scrivono così, staccato) e la panna cotta (7 euro).

Metteteci che Elio è un oste sincero, passionale, divertente e pronto alla battuta, ma mai scade nella mancanza di professionalità. Un posto “diverso”.

Il Pagellone del Ristonauta
(voti dall’1 al 10)

Trattoria Maurizi
Via Volta, 23
Nibionno (LC)
Chiuso tutto il lunedì e le sere di domenica, martedì e mercoledì

Antipasti: 7
Primi: 7,5
Secondi: 7
Dessert: 7,5
Vini: 8
Location: 7
Servizio: 8
Toilette: 6,5

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