“La sua morte non deve passare invano” così veniva ricordato Angelo Vassallo nella vera storia del film Il Sindaco Pescatore. A pronunciare queste parole fu il Presidente dell’assemblea del parlamento europeo che aveva decretato un minuto di silenzio in sua memoria. Jerzy Buzek aggiunse: “È stato ucciso dalla camorra”. Le esequie dell’uomo si tennero ad Acciaroli, frazione di Pollica, il 10 settembre del 2010, cinque giorni dopo la sua morte. Furono officiate dal vescovo di Vallo della Lucania Giuseppe Rocco Favale. Erano presenti alle stesse diverse autorità nazionali e locali tra cui anche Stefano Caldoro, il presidente della regione Campania, Stefania Prestigiacomo, all’epoca ministro dell’ambiente e Pier Luigi Bersani, a quel tempo leader del Partito Democratico. (agg. di Matteo Fantozzi)



MASTROGIOVANNI, UNA MORTE SOSPETTA

Ad arricchire la storia vera di Angelo Vassallo, raccontata in parte da Il Sindaco Pescatore, c’è anche la misteriosa morte di Franco Mastrogiovanni. Fu lo stesso Vassallo ad autorizzare un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) nei confronti di Franco Mastrogiovanni, un insegnante. Questo morirà dopo essere stato legato per 87 ore di fila al letto. La storia è presto riassunta, una sera d’estate l’uomo attraversa l’isola pedonale di Acciaroli con l’automobile e i vigili urbani segnalano un forte stato di agitazione senza nemmeno fermarlo, secondo quanto racconta Lucaricatti.it. Non vengono provocati incidenti, ma viene firmato il TSO da parte di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica. Si parlerà di quattro auto tamponate che però non verranno mai ritrovate. La mattina dopo Mastrogiovanni è al mare, arrivano i vigili e lui scappa gettandosi in acqua. Verrà preso e portato in ospedale per fare la fine terribile già raccontata. Noto anarchico all’epoca la sua morte sollevò tantissime polemiche. (agg. di Matteo Fantozzi)



UCCISO NEL 2010 IN UN AGGUATO

Dietro il film “Il sindaco pescatore” che va in onda questa sera, domenica 30 agosto 2020, su Rai 1 c’è la vera storia di Angelo Vassallo. Fu ucciso la sera del 5 settembre 2010, mentre tornava a casa ad Acciaroli. Vassallo era a bordo della sua autovettura quando fu raggiunto da 9 proiettili calibro 9. Di questi, sette lo uccisero. Il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ipotizzo che l’omicidio del sindaco di Pollica fosse stato commissionato dalla camorra per punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto alle loro pratiche illegali. Angelo Vassallo, infatti, si distinse per le sue azioni a tutela dell’ambiente, ma la camorra le aveva interpretate come un ostacolo al controllo del porto. Nel 2015 fu indagato Bruno Humberto Damiani per l’omicidio, due anni fa anche Lazzaro Cioffi, carabiniere colluso col clan Caivano che aveva protetto le attività di narcotraffico.



ANGELO VASSALLO, LA VERA STORIA DI “IL SINDACO PESCATORE”

Angelo Vassallo, nato a Pollica nel 1953, è stato sindaco del suo piccolo comune per tre mandati. Nel 2010 si candidò per un quarto mandato e fu l’unico candidato rieletto con il 100 per cento dei voti. Ma quello fu anche l’anno della sua morte. Il suo lavoro è l’eredità che ha lasciato. Eletto la prima volta per la sua semplicità e il suo carisma, punto la sua attività politica sul recupero dei valori del passato con gli strumenti della legalità e del rispetto dell’ambiente. Così riuscì ad attirare nella sua terra sempre più turisti. Il comune di Pollica non è stato solo epicentro di studi sui regimi alimentari mediterranei, ma nel 2007 si è fatto promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Una candidatura approvata dall’Unesco tre anni dopo. Ma Angelo Vassallo attirò purtroppo l’attenzione di soggetti poco graditi. Era un umile pescatore prima di diventare sindaco, da qui il titolo “Il sindaco pescatore” del film che ne racconta la storia vera.