“Il sorpasso”, il film di Dino Risi compie 60 anni

Il sorpasso”, celebre film di Dino Risi con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, uscito nel 1962, ha compiuto 60 anni. Il film racconta il viaggio in auto a Ferragosto di Bruno Cortona (Vittorio Gassman) con il giovane studente Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant). I due amici “improvvisati” intraprendono un viaggio lungo la via Aurelia, tra stravaganze e sorpassi azzardati, che termina tragicamente nei pressi di Livorno, sul Romito, con la caduta della Lancia Aurelia B24 dalla scogliera tra Sonnino e Calafuria. Nell’impatto, Bruno riesce a salvarsi, mentre Roberto perde la vita. Sulle pagine di Repubblica Marco Risi, figlio del regista Dino, ha rivelato che inizialmente il ruolo di Bruno Corotna doveva essere interpretato da Alberto Sordi: “Gassman confessò a papà di essersi ispirato a Sordi, di averlo imitato qua e là e si vede. Adesso io non so se Sordi sarebbe stato capace di farlo come lo ha fatto lui: sarebbe stato difficile trovare un altro attore a quell’altezza”. Sull’Unità Dino risi ha raccontato come scelse Jean-Louis Trintignan, l’interprete di Roberto Macini: “Cominciai il film (…) senza sapere chi sarebbe stato il compagno di Bruno Cortona: sapevo solo che doveva essere di piccola statura, biondo e, naturalmente, giovane… Lo vidi e dissi subito: “è lui”. Gentile, timido, educato, era il perfetto antagonista di Gassman”.



“Il sorpasso”, spiegazione del finale

Nel film “Il sorpassoCatherine Spaak interpreta Lilly Cortona, mentre tra le comparse ci sono anche Annette Strøyberg, con la quale Gassman avrà poi un’importante relazione, Vittorio Cecchi Gori, figlio del produttore del film, e il giovane Giancarlo Magalli. Intervistato da Repubblica, Marco Risi ha raccatto un aneddoto sulle riprese del film: “La scena della morte di Trintignant forse non sarebbe stata girata se la pioggia fosse durata un altro giorno, perché Cecchi Gori diceva “io altri soldi per stare fermo qui non ce li metto, il film finisce che loro se ne vanno via allegri e contenti”. E invece per fortuna non piovve. Con quel finale lì, cioè far morire il buono e far vivere il cattivo inconsapevolmente, loro, mio padre in testa, hanno fatto capire che stava finendo l’Italia dell’innocenza, della speranza, della gioia, della ricostruzione, per dare il via all’Italia del cinismo e della sopraffazione”. Per il ruolo di Bruno Cortona, Vittorio Gassman ha vinto il David di Donatello e il Nastro d’argento come Migliore attore protagonista.

Leggi anche

Figli Diletta D'Andrea Gassmann, chi sono Emanuele e Jacopo/ Hanno seguito le orme del padreDiletta d'Andrea, morta la terza moglie di Vittorio Gassmann/ "Non ci saranno funerali"