Lo speciale de “Le Iene” su Chico Forti riaccende i riflettori su “Il Sorriso della Medusa”. L’ex produttore televisivo realizzò il documentario-inchiesta sull’omicidio di Gianni Versace nel quale ripercorse le tappe della vicenda e ipotizzò che non fosse Andrew Cunanan l’assassino dello stilista. Dietro il delitto un depistaggio dietro il quale poteva esserci la polizia di Miami, questa l’ipotesi di Chico Forti, secondo cui proprio le sue critiche sarebbero alla base dell’accanimento che si è scatenato contro di lui. Condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio 1998 a Miami, Chico Forti si ritiene «un personaggio scomodo per alcuni dei poliziotti del dipartimento di Polizia di Miami». Ciò perché avrebbe sollevato dubbi sul caso Versace. Lo stilista venne ucciso il 15 luglio 1997 con due colpi di pistola sugli scalini della sua villa a Miami Beach. Dell’omicidio fu incolpato un serial killer 27enne, tale Andrew Cunanan, che fu trovato morto dalla polizia.



CHICO FORTI E L’OMICIDIO GIANNI VERSACE

Cosa c’entra Chico Forti con l’omicidio di Gianni Versace? Acquistò i diritti per entrare nella casa galleggiante dove fu trovato morto l’assassino dello stilista, per realizzare uno scoop. Così realizzò un reportage uscito nel settembre 1997. Da questa inchiesta emerse una versione differente dei fatti: Andrew Cunanan non si sarebbe suicidato, ma sarebbe stato ucciso e poi sarebbe stato inscenato il suicidio. Quel mistero riempì le pagine dei giornali di tutto il mondo e mise in dubbio l’operato della polizia di Miami. Lo stesso Antonio D’Amico, compagno storico di Versace, si disse perplesso sul caso. «È stato chiuso troppo velocemente. Non credo a niente di quello che hanno detto i giornali. Sono convinto che ci sia dietro altro». Secondo Frank Monte, detective privato ingaggiato da Versace prima della sua morte, le autorità incolparono frettolosamente Andrew Cunanan per non entrare nella vicenda dell’omicidio. Anche Chico Forti si convinse che era stata tutta una messinscena e inserì tutti i suoi dubbi nel documentario.



“IL SORRISO DELLA MEDUSA”, IL DOCUMENTARIO DI CHICO FORTI

Il documentario sull’omicidio di Gianni Versace, “Il Sorriso della Medusa”, tornò in mente a Chico Forti durante il suo secondo interrogatorio dopo l’omicidio di Dale Pike. I poliziotti gli strapparono le foto dei figli davanti a lui e gli dissero: «Non li rivedrai mai più, così impari a parlare male di noi». L’ex produttore tv pensò subito a quell’inchiesta che aveva realizzato, anche se non fu mai trasmesso in America. «Dubito molto che i diretti interessati non ne fossero a conoscenza, non ne ho la certezza ma sono convinto che loro ne fossero a conoscenza». Peraltro era stato ospite di vari programmi in cui metteva in dubbio la polizia di Miami. Ci sono poi diversi giornali americani che hanno pubblicato articoli sul documentario. «Sono diventato immediatamente un personaggio scomodo», disse Chico Forti, che per promuovere il suo documentario andò anche a parlare alla tv francese. Pochi mesi dopo fu processato per l’omicidio di Dale Pike.

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