La questione del crocefisso nelle scuole fa emergere come non sia scontata la possibilità di proclamare apertamente quella che riteniamo la Verità. Alessandro Ribeca ci invita a tener presente tutti coloro che per la verità e la libertà hanno saputo dare la vita, e a prendere esempio dal Crocefisso che nessuno potrà togliere dal cuore di chi lo ama.
Ieri mi è capitato di parlare con una ragazza della nostra parrocchia sulla questione del Crocifisso e mi raccontava dei problemi che deve affrontare con i professori. Già! Perché noi adulti ne parliamo, ma poi in classe ci stanno i ragazzi e non noi. Alcuni professori approfittano dell’incapacità dei ragazzi di esprimere con parole adeguate le ragioni della loro fede, fino ad arrivare ad utilizzare il loro potere per fare ricatti e minacce. É compito nostro sostenere i ragazzi sia a livello di dibattito, sia nelle scelte concrete che testimoniano, più di tante parole, la propria fede.
In questi giorni ho visto alcuni programmi televisivi (Blu notte, Ulisse) e per fortuna la televisione ancora ci regala qualcosa di intelligente. Sono stato alla conferenza di Magdi Cristiano Allam. Ho visto anche il programma di Gilletti “L’Arena”. Blu notte ha raccontato la storia di Peppino Impastato e della sua Radio Aut che,pur di dire la Verità, si è messo contro la mafia, e ha dato la vita in nome della Verità.
Ulisse ha raccontato la storia di Lincoln, che in nome della Libertà non è sceso a compromessi e in un suo celebre discorso ha detto: “per la libertà sono disposto a dare la vita”. Così è stato! Ulisse ha raccontato anche la storia di un uomo che davanti a milioni di persone disse “I have a dream”. “Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!”. Per questo sogno si rischia la vita ed infatti Martin Luther King è stato assassinato.
Ho ascoltato Magdi Cristiano Allam che si è convertito al cristianesimo e per questo è minacciato di morte, ma lui va avanti a testa alta e non scende a compromessi. Ci ha ricordato che la Verità non può essere detta solo se è opportuno dirla, ma va detta sempre. Ho visto in televisione un certo Saviano che ha scritto Gomorra ed è lì in prima persona a difendere la Verità, pur rischiando la morte.
Queste persone mi hanno fatto ricordare i quattro ragazzi della “Rosa Bianca” che in nome della Verità hanno stampato dei volantini contro il nazismo. Con dei semplici volantini hanno messo paura ad Hitler e sono stati giustiziati. Un dialogo del film: “- Mohr: E secondo lei a cosa dovrei attenermi se non alla legge, chiunque fosse stato a formularla? – Sophie: Alla coscienza.”
Ieri ho visto la trasmissione “l’Arena” e c’era un signore che non ho capito chi fosse. Forse è uno di quelli che ha fatto causa allo Stato italiano perché ci sono i Crocifissi nelle aule. Non chiedetemi come si chiama, non chiedetemi che volto ha, perché si è presentato al buio, con il volto oscurato, in modo anonimo. Lo minacciano di morte e quindi si nasconde nell’ombra. Chi lo minaccia evidentemente non è un vero cristiano perché non rientra in una logica cristiana minacciare di morte le persone! Tuttavia quest’uomo si nasconde.
Ci sono delle Verità e delle Libertà per le quali vale la pena morire, per altre non vale la pena… Per quell’Uomo in Croce si può morire e me lo raccontano duemila anni di storia cristiana, per un Crocifisso da togliere sulla parete non vale la pena morire me lo dimostra quell’uomo in ombra che non so chi è.
A qualunque uomo, anche il più perfido e cattivo, quando gli si tocca la cosa più cara che ha è disposto a fare di tutto per difenderla. Se il Crocifisso ci è caro difendiamolo. Per il Crocifisso ancora oggi nel mondo si muore, noi al massimo possiamo prenderci qualche insulto, o beccarci un tre in italiano…
Alessandro Ribeca