Nicola Currò ci racconta come anche nelle situazioni più problematiche, come quella di Messina, una novità può fare irruzione, un imprevisto dare la speranza, un avvenimento musicale, un Happening, può rimettere in moto, soprattutto i giovani.
Tra le città del Sud, Messina è sicuramente una di quelle che può “vantare” maggiori problemi. Farne un elenco sarebbe un inutile esercizio: provate a pensare un problema, di qualunque genere, e state sicuri che Messina lo annovera nel suo curriculum. Proprio per questo motivo, la tendenza fra i giovani e i meno giovani ultimamente è la “fuga”. Se i dati ufficiosi dovessero trovare conferma nel prossimo censimento generale, il triste risultato che ne emergerà sarà quello di 14.000 Messinesi che nell’ultimo decennio hanno abbandonato la città per cercar fortuna altrove.
Sospesa tra un glorioso passato e la mitologica costruzione del Ponte sullo Stretto, Messina vive un presente difficile. Un presente che forse, giorno dopo giorno, sta uccidendo la speranza in un futuro diverso e migliore. Ma poi capita che negli occhi di qualcuno vediamo balenare una possibilità che non avevamo considerato e, anche in queste circostanze così impervie, può accadere qualcosa d’inaspettato, qualcosa che faccia rifiorire improvvisamente il desiderio di cambiamento.
“Un imprevisto è la sola speranza”, scriveva Montale nei suoi splendidi versi di “Prima del viaggio”e, a pensarci bene, aveva proprio ragione, se guardiamo a cosa è accaduto lo scorso ottobre in città. Stiamo parlando dell’Happening. Da dieci anni mancava quest’appuntamento. Quest’anno ad annunciarlo, invece, c’erano degli strani manifesti, sparsi per tutta la città, con un curioso titolo: “La vittoria sulla confusione è una esperienza”. Esperienza? Che razza di parola! A chiedere spiegazione agli organizzatori si rischiava di sentirsi dire: “esperienza significa maturare un giudizio chiaro su tutto quanto accade quotidianamente”.
Il significato di queste parole, che sembrava fosse neanche a loro tanto evidente, è stato chiarito dagli amici di Napoli, Salvatore e Maria Assunta i quali, raccontando la loro esperienza, hanno messo in evidenza come il cambiamento intervenuto nelle loro vite non è stato frutto di discorsi, ma è scaturito da una provocazione che è divenuta lavoro su di sé.
Era il 2006 quando don Carron, in visita a Napoli, richiamando un discorso di san Paolo ai Corinti disse: "La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che nessun dono di grazia più vi manca. Che noi quando ci alziamo al mattino, quando andiamo a lavorare, quando attraversiamo la città, quando andiamo a spasso per Napoli vedendo tutte le contraddizioni, possiamo avere nella testa, nel cuore questa frase di San Paolo”.
Da allora Napoli non è cambiata, ma una novità ha fatto irruzione, uno sguardo, un rapporto, una trama di amicizie che ha portato con sé un modo nuovo di guardare la città. E anche a Messina qualcosa, dopo le parole degli amici di Napoli, comincia a non essere più come prima. Si inizia a guardare la propria storia, se stessi con altri occhi. La provocazione di don Carron a Napoli può essere presa sul serio anche a Messina e la sfida adesso è che questi due giorni non rimangano un nostalgico ricordo, ma abbiano un riverbero continuo per tutto il resto dell’anno. Non è scontato, ma l’entusiasmo comincia a insinuarsi fra le pieghe della lamentela.
Senza essere ingenui o peccare di presunzione, può accadere anche a Messina qualcosa che è l’inizio di una novità. Questa novità è un cuore cambiato, ridestato alla speranza, che comincia ad operare nel reale in modo da introdurre un seme di cambiamento anche nella società. E’ un esempio concreto di sussidiarietà, di gente che, senza attendere il cambiamento solo dalle istituzioni, si mette insieme tentando di incidere nella realtà con la propria creatività, quella stessa creatività che ha mosso alcuni amici a dar vita all’Happening. Un evento che si è snodato in due giorni con incontri e musica. Si è parlato di solidarietà e di turismo religioso come business al servizio del cuore dell’uomo; il giornalista e musicologo Walter Gatti, supportato dalla strepitosa Zua band, ha raccontato della sua passione per la musica rock (si rimanda al blog di Walter per la cronaca), mentre Alfredo Minucci si è esibito in un fantastico concerto live unplugged. Per due giorni a Messina si è smesso di guardare solo ai problemi. Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire.
Nicola Currò, formatore professionale, Messina