Trovarsi fisicamente davanti alla Sindone, anche per pochi minuti, non può che creare una forte emozione, anche in chi non crede e ha forti dubbi sulla sua autenticità e ”si fida” solo della scienza. Ma, come dice Maurizio Candelori, anche la scienza a un certo punto per non tradire se stessa, deve fermarsi e ammettere la possibilità di Altro, di fronte al quale non ha spiegazioni.



Se non si trattasse di Gesù Cristo, il figlio di Dio, quello dei Vangeli, allora non ci sarebbe storia, nessuno metterebbe in dubbio la sua autenticità; non ci sarebbe nessuno al mondo, a meno che non voglia essere tacciato di irragionevolezza e stupidità, che avrebbe dubbi sulla storia di quel lenzuolo.

Se la storia narrasse di un uomo speciale vissuto 2000 anni fa, di uno con poteri magici, che prediceva il futuro, che leggeva i pensieri della gente, che era superbuono, che predicava la pace e che per questo era stato torturato e messo in croce, nessuno avrebbe dubbi di aver ritrovato la sua foto e l’ultima prova dei poteri magici che aveva, ne sono certo! Il carbonio 14? Ma va là, è evidente che ci deve essere un errore.

Ma qui ragazzi si tratta di altro, non di un mago o di uno sciamano, ma di DIO FATTOSI UOMO!

Allora il radiocarbonio è l’ultimo baluardo, l’ultima zattera a cui aggrapparsi per rassicurarsi che no dai, forse non è Lui, forse ce la caviamo con un falso medievale e chi s’è visto s’è visto… ma ci vuole troppa forza per negare un’evidenza che, solo burlandoti di te stesso, puoi accettare; devi fare uno sforzo disumano per negare quello che è evidente alla ragione prima che alla scienza: quello è il lenzuolo del Cristo figlio di Dio!

C’è una montagna di indizi a favore e nessuno contrario, e dico nessuno! (sul radiocarbonio, pure quelli col gomito davanti agli occhi, obtorto collo, ammettono la possibilità che quel test può non essere stato attendibile per vari motivi).

La storia dei Vangeli ci dice chi è Gesù e quel lino è una fotocronaca di un giorno, anzi di quei Suoi tre giorni. E’ una fotocronaca ma ci racconta molto di più di un normale giornale fatto da uomini… ma degli uomini però c’è la scienza ed è questa che ci introduce all’ipotesi di Altro da noi.

Infatti, proprio la scienza, dopo tutto quello che ci spiega e che non ci spiega, ci insinua pure l’ipotesi della… Resurrezione! Ma la Resurrezione non è cosa della scienza ma è da riconoscere con gli occhi della fede nutriti dalla ragione, e per questo c’è un percorso di conoscenza. La scienza tuttavia, arriva a dirci della scomparsa del corpo dal telo entro 36/48 ore dal decesso senza che il lino sia stato mosso dal corpo! Essa, la scienza, si ferma qui dove le compete, ci descrive cosa è successo… oltre c’è la libertà dell’uomo di riconoscerLo oppure no, proprio quella libertà di fronte alla quale si ferma pure Lui.

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Ma questo non è forse il segno del dito di Dio su quel telo?

 

Allora un brivido ti percorre la schiena e solo cadendo in ginocchio puoi tentare di reggere alla coscienza di quell’avvenimento che ti sorprende e ti lascia senza fiato, disarmato e senza forze. Ti "salva" da questo sconquasso (purtroppo!), come è successo a me, il fatto che in quella fugace vista di tre minuti la coscienza è ingessata da una stanchezza che ti obnubila la mente; due ore e mezza di fila, la confusione e il banale chiacchiericcio che ti accompagnano fino all’ingresso al Duomo, non riescono a farti stare abbastanza lucido davanti al telo. Riesci solo ad avere l’occasione di immedesimarti un attimo con la Sua passione, perchè tu, stanco morto, pensi che quello che provi è nulla in confronto a quello che ha patito Lui per te!

 

Ma poi, tornato a casa, già dopo poche ore, raccontando agli amici che ti chiedono come è andata, ti accorgi che non ti sei reso minimamente conto di cosa hai incrociato fisicamente in quei tre minuti. Dopo la visita alla Sindone la vita non è più la stessa… perchè hai un’esperienza in più per far memoria di Lui; hai avuto a pochi metri da te il Suo "mantello" che Lui ti ha conservato per fartelo sfiorare come a quella donna mentre Lui passava per strada.

 

Lui ci sta rifacendo di nuovo quella domanda:"Ma voi, chi dite che io sia"?

 

Ed io aggiungo: "Se non è Gesù, chi è storicamente quell’uomo"? Ma rispondiamo almeno oltre ogni ragionevole dubbio, per favore! Non è sufficiente questa formula per condannare a morte una persona? Ah si è vero, qui si tratta di DIO e Lui non può farci credere che la storia dei Vangeli sia VERA! Dai… un qualsiasi uomo avrebbe inventato una storia migliore e più credibile di questa… appunto, un qualsiasi uomo… non DIO! Dunque, che prova vogliamo ancora?

 

Maurizio Candelori, consulente aziendale