Donatella Pandimiglio è considerata la più bella voce del teatro italiano, con una carriera ricca di collaborazioni con artisti illustri, del calibro di Leo Gullotta e Gigi Proietti, fino ad arrivare alla coppia costituita da Vincenzo Cerami e Nicola Piovani. Oggi, Donatella Pandimiglio è l’interprete del concerto tributo a Barbra Streisand, denominato “Timeless Barbra (Happy 80th)”: la Marchesa d’Aragona l’ha intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Se Barbra Streisand venisse a conoscenza di questo tributo e apprezzasse molto il tuo talento al punto di invitarti a duettare con lei, come reagiresti?

“Credo che mi scoppierebbe il cuore in un primo momento e subito dopo avrei il timore di un incontro ravvicinato così immenso, però poi mi vorrei godere questa straordinaria opportunità fino in fondo, vivendola come il dono più grande della mia carriera!”.



Come puoi spiegare che moltissimi spettatori, vedendo in scena Donatella Pandimiglio, nonostante una carriera così importante come la tua, dopo oltre 40 anni ti scoprano solo oggi, restando fortemente meravigliati dal fatto che tu non abbia ancora avuto la visibilità e popolarità che meriti?

“In un modo molto semplice, purtroppo: questo Paese, o meglio, quelli che hanno il potere di controllare la comunicazione e la visibilità per gli artisti veri, non sono molto spesso interessati e quindi non vanno a teatro, non sanno quali e quanti grandi artisti con curriculum incredibili siano a loro sconosciuti, ma si chiudono nelle loro stanze di potere a capire quali operazioni commerciali più remunerative e facili da gestire possano inventare. Tutto questo ha a che fare molto poco con l’arte, ahimè!”.



Il tuo concerto tributo che tutti hanno apprezzato con ovazioni e applausi non può restare fermo ad un solo evento. Come e quando hai pensato di riprenderlo?

“In realtà è stato pensato da me come grandissimo tributo a questa straordinaria artista nel modo più forte e completo che potessi offrirle, con tutta me stessa, non pensando alla possibilità che potesse diventare invece un bellissimo spettacolo da portare in giro e mostrare a più spettatori possibili. Gli artisti si fanno travolgere dall’amore per quello che fanno, un po’ meno dal punto di vista funzionale ma fondamentale dall’aspetto manageriale, che infatti dovrebbe appartenere a figure che dovrebbero affiancare gli artisti, deputate a questo”.

Il teatro Ghione molto elegante, di stile parigino, è sembrato lo spazio perfetto per ospitare uno spettacolo di tanta classe e bellezza, ma un’artista del tuo livello dovrebbe creare un nuovo evento con questo concerto nel tempio del teatro musicale italiano: il Sistina…

“Condivido che il teatro Ghione sia stata la ‘casa’ perfetta per accogliere e far vivere questo spettacolo e io ne sono veramente felice, anche perché mi è addirittura stata affidata l’apertura di stagione, quindi sono molto onorata. Certo, poter mettere in scena il concerto tributo al teatro Sistina, al quale sono fortemente legata per aver lavorato col grande Pietro Garinei negli anni Ottanta ne “I sette re di Roma” accanto all’immenso Gigi Proietti, ma anche andando in scena con altri importantissimi spettacoli, mi lusingherebbe tantissimo”.

Lungo la carriera, Donatella Pandimiglio ha mai pensato di lasciare l’Italia? Un’artista del genere merita dei tour mondiali: anche qui carenza di manager “giusti”?

“Più che averlo pensato, spesso mi è stato proprio detto da grandi personaggi televisivi e teatrali, in vari momenti della mia vita, ma essendo io molto legata alla mia famiglia e, soprattutto, avendo avuto un bambino molto presto, non sarei mai riuscita ad allontanarmi così tanto. Forse avrei potuto sviluppare una carriera diversa, più importante a livello internazionale, ma sono molto felice di tutto ciò che ho costruito solo sulla mia qualità e capacità artistica, sempre accompagnata da un grandissimo rigore e rispetto verso ciò che ho fatto. Il più grande riconoscimento è stato quello di lavorare quasi sempre con i grandi e di godere di una grande stima di questi. Sono certa che, se avessi potuto godere del supporto di un vero grande manager, avrei potuto comunque raggiungere livelli di popolarità più elevati anche nel resto del mondo”.

Ringrazio Donatella Pandimiglio: è stato davvero speciale sorseggiare in sua compagnia “Il Tè della Marchesa”, nella soavitudine del salone Eva dell’hotel Hassler di Roma (Trinità dei Monti). Non ci sono dubbi, Adorati Miei… La vita è soltanto una questione di stile!
Vostra Adorata Marchesa