Uno Mattina ha trattato stamane il caso del traffico lungo le strade delle nostre città. In studio vi era il direttore di Formulapassion Vincenzo Borgomeo, che ha spiegato: “In che modo si potrebbe migliorare la viabilità? Siamo condannati, non abbiamo la metro quindi l’auto è l’unico modo per spostarsi, abbiamo cercato di sopperire con i monopattini o anche andando a piedi, ma ricordiamo che l’auto viene usata anche per fare pochi chilometri. L’automobilista di fascia povera che vive nelle periferie non ha alternative, anche spostamenti a piedi non sono in zone centrali. Le statistiche ci dicono che l’italiano passa dieci giorni della sua vita nel traffico. Come ridurre le auto nelle nostre città? E’ un grande tema affrontato dai Paesi Ue, creando alternative, metro o servizi pubblici, e poi si fa la lotta alle automobili, levando i parcheggi, costringendoti a lasciare l’auto a casa, noi in Italia cogliamo solo l’ultima parte della strategia, quindi aumentiamo ancora di più traffico e stress”.



E a riguardo, David Lazzari, presidente dell’ordine degli psicologi, ha spiegato: “Da un punto di vista evolutivo non siamo fatti per guidare automobili, è una tecnologia con cui ci stiamo confrontando da tempi recenti. Quando ci si chiede perchè in Italia gli italiani sono più stressati dagli altri dipende dalla mancanza di trasporti pubblico, siamo costretti ad usare la macchina e abbiamo senso di impotenza, frustrazione che genera questi problemi. Abbiamo un gravame sulla popolazione che aumenta il senso di disagio psicologico”.



TRAFFICO SULLE STRADE: “A VOLTE LO STRESS PORTA A INCIDENTI MORTALI”

Di nuovo Vincenzo Borgomeo, che si è soffermato sulle principali cause di discussione nel traffico: “Soprattutto il mancato rispetto della precedenza e la presunzione di averla sempre e sono anche comportamenti pericolosi visto che le cronache ci consegnano eventi anche mortali, questo perchè si raggiunge un livello di stress altissimo dove si perde il controllo e questo diventa molto pericoloso, al di là di eventi mortali ci sono tanti casi in cui si viene alle mani o si mettono a rischio pedoni e ciclisti, gli anelli deboli della mobilità”.



Come possiamo quindi gestire la rabbia quando siamo bloccati in auto in coda? “La psicologia del traffico – ha ripreso la parola David Lazzari – ha studiato questo tema ed ha dimostrato che una quota importante di incidenti deriva da frustrazione e stress causati dal traffico. Lo stress è una parola importante, ha una serie di conseguenze su salute fisica e psicica sulla persona, stressarsi troppo ha delle conseguenze. Servono tecniche anti stress e un diverso atteggiamento con cui ci mettiamo in auto, a volte le persone alla guida hanno visi come se andiamo in guerra, bisogna pensare che non andiamo in guerra”.