Il treno dei bambini è un film di Cristina Comencini che ha messo in scena il romanzo di Viola Ardone, pubblicato nel 2019, e che ha come riferimento i viaggi della felicità organizzati dopo la fine della Seconda guerra mondiale e che levavano da condizioni di povertà i bambini del Sud mandandoli al Nord dove venivano ospitati da famiglie che davano loro una vita migliore. Il film non entra nel merito della questione politica di questi viaggi cosiddetti della felicità, ma affronta e con toni di grande commozione il rapporto madre-figlio e il valore di quella che era chiamata carità o accoglienza.
Il film è la storia di Amerigo Speranza (Christian Cervone da bambino, da adulto Stefano Accorsi) che dalle prime scene del film viene presentato per quello che è: vive a Napoli con la mamma Antonietta (Serena Rossi) in povertà, senza il padre che presumibilmente è partito in cerca di fortuna. La sua condizione cambia quando la madre accetta la proposta del Partito Comunista di mandare il figlio al Nord, a Modena.
Amerigo dopo un lungo viaggio in treno a Modena viene accolto da una giovane donna sola, Derna (Barbara Ronchi), che vive in campagna vicino alla famiglia di sua cugina. Derna, che non aveva intenzione di prendere con sé quel bambino, poi vi si affeziona e vi si dedica con grande affetto. Amerigo così, dopo le difficoltà iniziali, si ambienta nel nuovo contesto sia famigliare, sia sociale e grazie al marito della cugina di Derna si avvicina alla musica, avendo poi come regalo al compleanno un violino.
merigo tornerà a Napoli dove non si ritroverà più, allora ci sarà lo strappo con la mamma e la sua fuga per riandare da Derna dove aveva trovato l’amore che cercava. Diventerà un musicista di grande livello artistico e capirà alla fine l’amore di sua madre espresso con questa semplice e commovente affermazione: “Amerì, a volte ti ama di più chi ti lascia andare che chi trattiene”.
Il treno dei bambini è così un film che parla dell’esperienza che vivevano questi bambini, tesi tra due amori, quello della famiglia originaria che viveva in una grave condizione di povertà e quello della famiglia nuova che dava affetto e una condizione di vita migliore: il film fa cogliere il dramma interiore che un bambino viveva, nel rapporto non semplice tra due amori. Descrivendo questa situazione fa emergere due fattori che valgono tanto per l’oggi.
Il primo è che l’amore non è un trattenere, ma lasciare andare verso un destino che è oltre la famiglia. È ciò che testimonia la mamma naturale di Amerigo, Antonietta. Il secondo fattore è testimoniato da Derna ed è che chi dà qualcosa agli altri riceve: la vita di Derna cambia grazie all’accoglienza che dà ad Amerigo.
Un film, Il treno dei bambini, che racconta ciò che vivevano questi bambini per uscire dalla povertà e in questo modo fa vedere che l’umano fiorisce per uno sguardo d’amore, che non è sempre ciò che appare, ma che tante volte è da scoprire.
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