Tra i locali più apprezzati e premiati nell’area di Milano dalla prestigiosa Guida Michelin, il ristorante di Carlo Cracco ha passato alcuni anni decisamente difficili, ma il 2023 sembra aver invertito questa (ormai storica) tendenza, forse grazie al boom nel turismo, forse grazie ad un menù leggermente rivisitato oppure – sempre forse – per la ripresa al 100% della vita dopo i difficili anni del covid. Un dato che emerge a chiarissima voce dal bilancio discusso poco più di un mese fa dall’assemblea dei soci, reso pubblico in questi giorni dal Giornale che ipotizza proprio il collegamento tra il fatturato record di Carlo Cracco e quell’importante – almeno per la città di Milano – boom nel turismo.



Partendo da quest’ultimo, secondo delle stime della Regione Lombardia l’anno scorso l’hinterland milanese ha attirato qualcosa come 1 milione di persone al mese, tra cui – quasi certamente – molti sono arrivati sotto alla Madonnina cercando quell’alta cucina che per il nostro Bel Paese è un vero e proprio vanto mondiale. Così, forse non stupisce particolarmente che il ristorante di Cracco (sempre nel 2023) abbia registrato un utile di circa 906 mila euro, rispetto a perdite attorno ai 409 mila; ma – ed è la parte più importante – con ben 6,15 milioni di euro di fatturato e più di 5 milioni di ricavi: rispettivamente il 41% e il 47% in più rispetto al 2022.



Il bilancio del ristorante di Carlo Cracco e il peso (ipotetico) del turismo: il 2023 anno di utili in aumento e debiti in calo

Insomma: non possiamo dirlo con certezza matematica – anche perché mancano ovviamente i dati sulla provenienza di tutti i clienti del ristorante – ma si può immaginare ed ipotizzare che Carlo Cracco abbia (giustamente) beneficiato come molti altri suoi colleghi del turismo dello scorso anno, con un copione che quasi certamente si ripeterà di nuovo in questo già rovente 2024. Nel frattempo, resta interessante addentrarci tra le righe di quel fitto bilancio del ristorante, a partire dalla (assolutamente non trascurabile) voce sui costi di affitto che il celebre chef deve affrontare per mantenere il locale in Galleria: parliamo di ben 1,4 milioni di euro, che si accompagnano anche i 609mila per le spese generali.



Tra le uscite la parte più impattante sono – forse ovviamente – i cosiddetti costi di produzione, cresciuti di circa il 7% fino a quota 5,1 milioni di euro, inclusivi anche di quegli 1,46 milioni a favore dei suoi 42 dipendenti (tra stipendi, oneri e Tfr); ma il 2024 per Carlo Cracco è stato positivo anche dal punto di vista dei debiti, calati sia a livello generale, che rispetto alle banche e ai fornitori: nel primo caso parliamo di circa 5,7 milioni di euro, nel secondo di poco più di 2 milioni e nel terzo di 3 milioni.