Il vizietto, su Rete 4 un film ancora attuale
Il vizietto va in onda su Rete 4 oggi, 23 marzo 2022, con inizio alle ore 16,30, una commedia focalizzata sul costume e sulla media borghesia di quegli anni. ‘Il vizietto (La Cage aux folles)’ è un film ancora attuale, che merita ampiamente una visione soprattutto da parte di coloro non conoscono questa pellicola arguta e pungente, ironica e satirica, lo specchio di una società che si è digitalizzata, globalizzata, pseudo evoluto, ma che, tutto sommato, non è così diversa da quella di fine anni ’80. La direzione del film fu affidata dalle case produttrici al cineasta transalpino, con natali nella splendida Bordeaux, Édouard Molinaro, un commediografo del cinema tanto sagace quanto evolutore del suo tempo sullo schermo.
Protagonisti de ‘Il vizietto’ una coppia di attori incredibili, assortiti in maniera perfetta: Ugo Tognazi e Michel Serrault, impossibile decretare chi sia la spalla di chi, entrambi vivono questa pellicola in perfetta simbiosi risultando credibili e, per molte scene, incredibili. Tognazzi è un piccolo re di questa tipologia di commedia cinematografica: un borghese piccolo piccolo, parafrasando il collega Alberto Sordi, che non nella Capitale ma nella sua Lombardia soprattutto ha portato sullo schermo le stesse fobie, psicosi, routine e degenerazioni di quella borghesia decadente e decaduta, a volte risorta, molto spesso persa tra le nebbie della Pianura Padana e degli stereotipi di categoria. Serrault è la controparte Oltralpe di Tognazzi, un attore che, soprattutto in film come ‘Candido o l’ottimismo nel XX secolo’, ‘L’avventura galante di Garù-Garù’, ‘Belfagor, il fantasma del Louvre’ e in tanti altri prodotti del cinema ‘made in Paris’, ha sottolineato quella società.
Il vizietto, la trama del film
In Il vizietto siamo nella Saint Tropez di fine anni ’70, nel locale ‘La gabbia delle matte’, la coppia omosessuale composta da Renato e Albin vive la propria vita tra frivolezze e momenti di decadimento psicologico, ma si amano e si sorreggono a vicenda. Renato però non è sempre stato gay: nel suo passato esiste una ex moglie ed un figlio, Laurent, avuto in quell’unica esperienza etero del passato. La vita dei due è sconvolta dall’evento: Albin, che nel locale da loro gestito è la regina drag con lo pseudonimo di Zazà Napoli, non vede di buon occhio la situazione temendo che Renato sia stimolato a ripensare alla sua condizione glamour e fuori dagli schemi per ritrovare quel passato convenzionale in linea con i dettami del tempo, la coppia classica eterosessuale. Tra l’altro Laurent sta per sposare la figlia di un deputato francese ultra conservatore, che non vedrebbe di buon’occhio l’esistenza del padre, la sua attività, ma quello è il loro mondo e l’amore tra i due sarà più forte di pregiudizi e contingenze.